Milano, zingari sfrattati per aver ricevuto i parenti
Di Fabrizio (del 28/04/2010 @ 08:55:12, in Italia, visitato 1936 volte)
Segnalazione di Marco Brazzoduro
L'Espresso
La denuncia del
Gruppo EveryOne: nel campo di via Triboniano bisogna chiedere
un'autorizzazione per invitare esterni. Secondo l'associazione, in città c'è un
attacco ai Roma in vista dell'Expo 2015
Il Gruppo EveryOne ha ricevuto un drammatico comunicato da parte degli operatori
umanitari che seguono le famiglie Rom di via Triboniano, a Milano. "Le comunità
Rom di via Triboniano," recita l'appello, "chiedono aiuto a tutte le forze
antirazziste e umanitarie per contrastare gli sfratti ai danni di 5 famiglie
'ree' di aver violato il Patto per la Legalità (voluto dal Comune di Milano con
la complicità di alcune associazioni) avendo ospitato nei propri container e
roulotte persone (per lo più parenti) non residenti nel campo". Si tratta di un
diritto che in Italia è negato solo ai Rom, fra i liberi cittadini. Nel campo di
via Triboniano, per esempio, se un bambino invita un amichetto senza avvertire
le autorità, la sua famiglia viene espulsa, senza alternative di alloggio né
assistenza.
"Questi sfratti cadono a ridosso del preannunciato sgombero dell'intera comunità
previsto per il 30 giugno 2010," prosegue il comunicato, "per lasciar posto a
uno svincolo legato alla realizzazione dei lavori strutturali per Expo-2015. Chi
dimostrerà di avere la necessaria disponibilità economica (leggi un rapporto di
lavoro a tempo indeterminato, chimera ormai per i più, a partire dai lavoratori
italiani colpiti da centinaia di migliaia di licenziamenti) e soprattutto a chi
si sarà dimostrato 'volenteroso' di integrarsi alle regole del campo ("Quelle
basate sull'accettazione della persecuzione e sulla disponibilità alla delazione
interna," spiega mestamente un internato nel campo, "che sono di fatto negazioni
dei minimi diritti della persona") verrà elargito un contributo economico minimo
(e temporaneo) per accedere a un'abitazione.
"In parole povere: al 10% delle famiglie residenti verrà concessa la possibilità
di abitare in alloggi," prosegue la lettera, "ma senza alcun piano di
integrazione o di protezione dal grave fenomeno dell'antiziganismo e
dell'esclusione sociale".
(20 aprile 2010)
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