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Vince la causa ma non può incassare il denaro "E' rom, nessuna banca gli ha aperto un conto"
Di Fabrizio (del 18/02/2010 @ 09:24:31, in Regole, visitato 1687 volte)

Segnalazione di Stefania Cammarata

CRONACA

Fa ricorso per infortunio e ottiene un risarcimento di 400.000 euro. Ma l'uomo, cittadino italiano, non può ricevere i soldi
Il Garante dei diritti dei detenuti: "Gli istituti di credito hanno fatto intendere che si trattava di un cliente indesiderato"


ROMA - "Una vicenda kafkiana". E' con queste parole che Angiolo Marroni, Garante dei diritti dei detenuti del Lazio, descrive questa storia. Il protagonista è un giovane cittadino italiano di origine rom che, prima di essere arrestato per reati contro il patrimonio, aveva vinto una causa per infortunio contro l'Ater, le Aziende Territoriali per l'Edilizia Residenziale Pubblica. Circa otto anni fa, infatti, l'uomo, affittuario di un appartamento di proprietà dell'Ater, era caduto all'interno dell'abitazione. Poco dopo aveva fatto causa per i danni fisici subiti. Al termine del procedimento, la sentenza del giudice: l'uomo ha diritto a un risarcimento di oltre 400.000 euro da pagare con un bonifico bancario.

Una cifra niente male, che l'interessato non è però riuscito a incassare. Nonostante le ripetute richieste indirizzate dal suo legale a svariate filiali di diverse banche, "nessun istituto di credito - spiega in una nota Marroni - ha permesso che l'uomo aprisse un conto corrente dove far accreditare tali fondi". Quello che è emerso chiaramente dalle risposte, messe anche per iscritto, è che il cliente è stato giudicato "indesiderato". "Il sistema creditizio - continua il garante - ha deciso che quest'uomo è un cittadino diverso dagli altri. Per questi motivi ho chiesto ai miei uffici di acquisire la documentazione degli istituti di credito che hanno rifiutato l'apertura del conto corrente per segnalarle sia all'Abi che alla Banca d'Italia".

Il protagonista della vicenda è attualmente detenuto nel carcere di Viterbo dove è stato da poco trasferito. La pena giungerà a termine entro la fine di quest'anno.

(16 febbraio 2010)