Scuola, stop allo spettacolo sulla storia di Rebecca, l’«Anna Frank» dei rom
Di Fabrizio (del 03/02/2010 @ 00:08:53, in Italia, visitato 2450 volte)
Scritto solo ieri. Neanche il tempo di godersi la notizia, e mi arriva
questa sconcertante notizia, segnalata dal
Gruppo EveryOne
di Annachiara Sacchi -
Corriere della Sera
Niente teatro gratuito per la recita sulla Shoah. Il sindaco: inaccettabile
parallelo tra i nazisti e il governo
MILANO - Volevano esibirsi al Teatro della Martesana. Si preparavano da mesi,
i ragazzini della media Falcone di Cassina De’ Pecchi. Giorno della Memoria, le
terze sul palco. Il tema di quest’anno, la storia di Rebecca Covaciu, la
quattordicenne «pittrice» (è stata premiata dall’Unicef e le sue opere sono
esposte in tutto il mondo) che ha lanciato un appello contro la persecuzione dei
rom in Italia ed è stata soprannominata la «Anna Frank dei rom». Mancava solo il
patrocinio del Comune. Il sindaco lo ha negato: «Iniziativa non attinente alla
ricorrenza». Un recital organizzato, scritto e diretto dai ragazzi. Con il
contributo del Comune. Che non è mai arrivato. Con una lettera datata 22 gennaio
e indirizzata alla scuola, il sindaco di Cassina De’ Pecchi, il leghista e
onorevole Claudio D’Amico, ha risposto così: «Il diniego del patrocinio è
ascrivibile ai seguenti motivi: l’estraneità dell’evento proposto con la
ricorrenza da celebrare; l’inaccettabilità dell’unica chiave di lettura che
propone uno sconcertante parallelismo tra il nazismo e gli indirizzi perseguiti
dal governo del nostro Paese nei confronti della minoranza rom; infine, la
scuola dispone della palestra, location più che idonea per realizzare l’evento,
oltretutto a costo zero».
Capitolo chiuso. Almeno sembrava. Ma il 25 gennaio il dirigente
dell’istituto comprensivo non ha resistito. Con una lettera inviata al sindaco e
ai genitori delle classi terze, Sergio Roncarati ha voluto fare alcune
precisazioni: «Contesto il fatto che l’evento teatrale sia estraneo al giorno
della Memoria perché è riconducibile al nazismo e alla discriminazione delle
minoranze etniche presenti nei campi di concentramento. La scuola è
un’istituzione, non fa politica. Raccoglie spunti che provengono dalla società
per accrescere la sensibilità dei ragazzi e formare una coscienza civica». La
replica continua, avanti con le precisazioni del preside. «Sul sito della
Conferenza Episcopale Italiana (www.chiesacattolica.it)
si trova un chiaro riferimento alla vicenda della ragazza e alla giornata della
memoria del 2008. E su questo sito non ho trovato "alcun sconcertante
parallelismo tra il nazismo e gli indirizzi perseguiti dal nostro governo nei
confronti della minoranza rom"». E, infine, «la palestra è uno spazio affidato
alle manifestazioni sportive e ad eventi connessi. Per questo abbiamo affittato
il Piccolo Teatro della Martesana, perché da quando è in ristrutturazione il
teatro dell’oratorio, è l’unico spazio idoneo sul territorio di Cassina De’
Pecchi».
Botta e risposta. Che non è servito a riappacificare gli animi e anzi, ha
confermato il mancato patrocinio alla manifestazione da parte del Comune a Est
di Milano. Lo spettacolo, comunque si farà. Le mamme della scuola media
insistono: «Vogliamo tenere i ragazzi fuori dalle polemiche politiche».
L’appuntamento è per giovedì mattina e venerdì sera, ovviamente al teatro della
Martesana, pagato con il contributo delle famiglie e della scuola. Sul palco,
gli studenti. E in platea, Rebecca (che dopo varie peregrinazioni e brutte
esperienze ora vive a Milano) «la cui vicenda condurrà lo spettatore dentro una
realtà di discriminazione e, contemporaneamente, lo avvicinerà a rivelandogli
uno straordinario messaggio di gioia e di speranza».
02 febbraio 2010
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