Tzigari, una storia Rom
Di Fabrizio (del 10/01/2010 @ 09:53:00, in media, visitato 3212 volte)
Segnalazione di Tommaso Vitale
Corriere della Sera Mercoledì 27 gennaio, History Channel dedica una
prima serata alla rocambolesca vicenda di un Rom italiano.
Prima serata dedicata a una storia a dir poco incredibile, quella che ci aspetta
il 27 gennaio su History Channel. Protagonista del documentario, prodotto da
Fabulafilm e diretto da Paolo Santoni, è Giuseppe Levakovich, detto Tzigari, Rom
italiano che prima diviene fascista, sfuggendo così alla deportazione a opera
dei tedeschi, e passa poi a combattere nella Resistenza.
La vicenda personale, che così bene si presta a un racconto cinematografico, è
l'occasione per sfogliare le pagine inedite della storia dei Rom a cavallo tra
le due guerre mondiali, alle prese con la persecuzione razziale fascista prima
e, in un ruolo attivo, nella guerra d'opposizione al regime. Poco si parla
difatti, e ancor meno si sa, di quel mezzo milione di zingari uccisi in Europa
nell'arco di un solo quinquennio (1940-45), senza contare le migliaia di Rom e
Sinti italiani internati nei campi istituiti dal regime fascista che,
contrariamente a quanto si tende a credere, fu autonomamente attivo nel
perseguire etnie "diverse", indipendentemente dall'esempio tedesco.
Contribuisce forse all'oblio la tradizione culturale dei Rom, che rifugge dalla
memoria scritta considerandola una sorta di atto sacrilego, soprattutto quando
si sceglie di ricordare le sofferenze patite. Ma, negli anni Settanta, Tzigari
sceglie d'infrangere il tabù e raccontare ai "gaje", i non zingari, cosa lui e
il suo popolo avessero subito.
A distanza di decenni, c'è chi ha deciso di seguire il suo esempio, attivandosi
perchè l'umanità non dimentichi quanto accaduto. Così, la comunità Rom e Sinti
di Udine ha preso parte alla ricostruzione e alla messa in scena delle vicende
storiche raccontate, alcune delle quali toccano da vicino gli "attori": difatti,
del gruppo fanno parte anche parenti diretti di Tzigari e coloro che sono
sopravvissuti ai campi di concentramento, facendo ritorno da Gonars e Tossicia.
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