Il caso aveva avuto tutt'altra conclusione due anni fa. Per chi
non lo ricordasse,
QUI
Oggi è un gran giorno per tutti i gitani europei: Il Tribunale Europeo dei
Diritti Umani sentenzia che il matrimonio celebrato con il rito gitano ha piena
validità
09-12-2009 - Da un paio d'anni, Unión Romaní si è aggiunta all'iniziativa
della Fondazione Secretariado Gitano in difesa dei legittimi interessi di "La
Nena", dividendoci le carte. Entrambe le organizzazioni sono apparse davanti al
Tribunale Europeo dei Diritti Umani per coprire ampliamente i differenti lati
che la difesa di María Dolores necessitava. La Fondazione, tramite i suoi
avvocati, Magdalena Queipo de Llano López-Cózar e Sebastián Sánchez Lorente,
ha posto le ragioni giuridiche formali che avallavano la petizione di María Luisa Muñoz Díaz
di ottenere la pensione di vedova negatale dalla Sicurezza Sociale spagnola.
Senza alcun dubbio il successo ottenuto da questa azione permetterà a questa
brava gitana di ottenere, anche con gli arretrati, quello che il governo
spagnolo ha negato per tanto tempo.
Unión Romaní, rappresentata dal suo presidente e avvocato, Juan de Dios
Ramírez-Heredia, ha centrato fondamentalmente la sua difesa nel dimostrare che
l'unione realizzatasi tra María Luisa ed il suo defunto marito tramite il rito
gitano, quando entrambe erano giovani, costituì un vero matrimonio. Qui stava il
controverso punto nevralgico della questione. Il Governo ed i giudici spagnoli
non intendevano ammettere la validità delle nozze gitane e di conseguenza, non
esistendo matrimonio, non riconoscevano il diritto alla pensione di vedovanza.
Ai gitani spagnoli ha causato speciale tristezza la sentenza sfavorevole del
Tribunale Costituzionale spagnolo quando non seppe, o non volle, accettare i
ragionamenti che che gli furono presentati con assoluta precisione. L'eccezione
venne costituita dal magistrato Jorge Rodríguez-Zapata Pérez, che Dio
doni a lui e a tutta la sua famiglia salute e libertà, che da allora occupa un
posto di affetto e rispetto nel cuore di tutti i gitani spagnoli e nel mondo per
essere l'unicoche ci ha dato la ragione, ratificata dal Tribunale Europeo dei
Diritti Umani.
Crediamo che oggi sia un grande giorno non solo per i gitani spagnoli ma
anche per quelli europei. Così abbiamo manifestato davanti all'Alto Tribunale di
Strasburgo. Quel giorno memorabile sapevamo che quanto era in gioco non era
esclusivamente che "La Nena" ottenesse la sua pensione, ma che quei giudici
avevano deciso che María Luisa avesse diritto alla sua pensione di vedovanza
perché lei e suo marito, sposati col rito gitano, costituivano un vero
matrimonio. Il Tribunale di Strasburgo ha ascoltato la nostra voce gitana ed
emesso la sentenza. Una sentenza che riporta la dignità negata a tutto un popolo
e che renderà possibile, perché questo giudizio costituisce giurisprudenza, che
qualsiasi coppia gitana, unita col nostro vecchio rituale, in qualsiasi parte
del vecchio Continente, debba venir riconosciuta dai poteri pubblici come un
vero matrimonio.
Che Dio abbia uno sguardo per i membri del Tribunale Europeo dei Diritti
Umani di Strasburgo e per il magistrato Rodríguez-Zapata, che da oggi occupano
un posto imperituro nel nostro cuore.
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