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Appello di Amnesty International - ARCI: dichiarazione sullo sgombero rom a via Gordiani
Di Fabrizio (del 13/11/2009 @ 09:35:29, in casa, visitato 1939 volte)

Stop agli sgomberi forzati!

Le autorità cittadine, a Roma, hanno sgomberato forzatamente una comunità di circa 400 persone rom. La maggior parte di queste persone, che costituiscono circa 100 famiglie, hanno occupato uno stabilimento abbandonato nelle vicinanze. Se sgomberate da questo stabilimento, le famiglie dovrebbero vivere in dure condizioni in un altro campo improvvisato, o potrebbero essere costrette a vivere all'aperto.

Secondo le Ong locali e i mezzi di comunicazione, all'alba dell'11 novembre, circa 150 ufficiali di polizia hanno sgomberato le famiglie dal campo di via Centocelle, nella parte est della città. Tutti gli accampamenti della comunità sono stati distrutti e circa 20 uomini rom sono stati arrestati, nonostante non si sappia di cosa siano accusati. Le Ong locali affermano che la comunità non ha ricevuto nessuna notifica dello sgombero forzato ne è stata consultata, e che il Comune di Roma abbia offerto rifugi per brevi peridi solo ad alcune donne e ai bambini piccoli, nei dormitori dei senza tetto della città. In base alla legge italiana, le autorità dovrebbero notificare lo sgombero a tutte le persone, o pubblicare un ordine pubblico o un preavviso. In ogni caso, non essendo l'ordine formalizzato in questo modo, la comunità non potrà adire la corte, e fermare o posporre lo sgombero.

Lo stabilimento dove si trovano adesso le famiglie è una proprietà privata, e quindi potrebbero essere sposati in qualunque momento. Nella comunità ci sono circa 140 bambini, di cui 40 frequentano una scuola nelle vicinanze. Lo sgombero minaccia di interrompere la loro scolarizzazione e sconvolgere seriamente la loro educazione.

La maggior parte di coloro che vivono nel campo di Centocelle hanno già vissuto in precedenza uno sgombero forzato. Gli sgomberi forzati precedenti hanno comportato la distruzione di accampamenti, vestiti, materassi, e qualche volta, di medicine e documenti. Si ritiene che tutti questi sgomberi siano stati eseguiti senza le salvaguardie procedurali richieste dagli standard regionali ed internazionali dei diritti umani.

Firma l'appello online: http://www.amnesty.it/flex/FixedPages/IT/appelliForm.php/L/IT/ca/203/P/100


In merito allo sgombero dell’occupazione rom di Via Gordiani, a Roma, Claudio Graziano, responsabile ARCI Immigrazione Roma e Lazio, dichiara che “gli sgomberi polizieschi sono atti scellerati, aumentano i problemi dei Rom e del territorio intero. In questo caso, sono stati sgomberate 200 persone, presenti in modo provvisorio nel Municipio VII da più di un anno, dove il processo di integrazione aveva già dato ottimi risultati. Lo dimostra la presenza delle insegnanti e la direttrice della scuola “Iqbal Masih”, che per tutta la mattina hanno cercato i genitori dei bambini e delle bambine regolarmente presenti in classe, anche oggi. Inoltre, denunciamo che non è stato permesso l’ingresso all’occupazione alle associazioni di tutela, i mediatori culturali, gli interpreti, gli avvocati, gli insegnanti, oltre che ai giornalisti. Questa operazione di sgombero dimostra la continua violazione in Italia e dei diritti umani nei confronti dei migranti e dei Rom; siamo ancora sconvolti dallo sgombero disumano dell’insediamento di S. Nicola Varco a Eboli.

Il Sindaco Alemanno si fa forte con i deboli, non affronta i problemi delle persone ma preferisce cacciare i poveri. Queste azioni violente non risolvono la situazione dei campi Rom presenti sul territorio romano, ma aumentano la confusione ed il disagio. C’è la totale assenza di una programmazione concreta, mentre le dichiarazioni verbali dell’amministrazione comunale rivendicano un impegno inesistente.

Come ARCI e con tutte le associazioni romane, ci chiediamo che tipo di città vuole amministrare questa giunta, se quella delle squadracce che irrompono nelle occupazioni operaie, se quella degli sgomberi dei cittadini poveri, se quella dei pestaggi agli omosessuali e ai migranti. Vorremmo sapere se Roma è ancora la città dell’accoglienza, oppure se quello a cui assistiamo quasi quotidianamente è il nuovo modello di convivenza civile che vuole imporci la giunta comunale.

Non sappiamo dove siano le persone sgomberate oggi, deportate con un pullman chissà dove. L’ARCI pensa che si debba dare una risposta civile a queste situazioni, che si debba arrivare ad un superamento pacifico dei campi rom, dovrebbe esserci accordo tra amministrazione comunale, cittadinanza ed i Rom stessi.

Claudio Graziano resposabile immigrazione ARCI di Roma tel 3356984279-0641734712 www.arciroma.it