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Repubblica Ceca
Di Fabrizio (del 28/10/2009 @ 17:29:18, in Europa, visitato 2084 volte)

Da Czech_Roma

Praga, 23.10.2009, 18:06

La Corte Costituzionale ha rigettato il ricorso compilato da Helena Ferenčíková, la donna rom che aveva accusato l'ospedale di Vítkov di averla sterilizzata contro la sua volontà, vicenda che si era conclusa con le pubbliche scuse ma senza alcun indennizzo finanziario. Un tribunale aveva giudicato il suo diritto ad un indennizzo come soggetto ad uno statuto di limitazioni che era scaduto. ČTK riporta che ora la Corte Costituzionale ha sostenuto questo verdetto. Nel 2005 il primo caso era stato portato in tribunale da una donna rom sterilizzata senza il suo assenso.

Sia il Tribunale Regionale di Ostrava che l'Alta Corte di Olomouc avevano entrambe stabilito che i dottori avevano commesso un atto illegale con la sterilizzazione senza consenso esplicito della signora Ferenčíková, cheall'epoca aveva 19 anni. Le loro azioni violavano tanto la sua integrità fisica che la sua privacy. Però i tribunali avevano aggiunto che il diritto ad un indennizzo finanziario è soggetto ad uno statuto triennale di limitazioni, scaduto nell'ottobre 2004. Il ricorso della Ferenčíková era stato presentato al Tribunale Regionale solo nel 2005.

Nel reclamo costituzionale, l'avvocato di Ferenčíková ha sottolineato la gravità della violazione dei diritti umani che ne consegue, reclamando che "l'applicazione dello statuto generale delle limitazioni ha privato la querelante della protezione dei suoi diritti fondamentali e della dignità". Il reclamo dimostra che c'è stata violazione delle buone morali nel negare un indennizzo con la scusa che lo statuto delle limitazioni era scaduto. L'avvocato ha anche ricordato che col tempo, i verdetti riguardanti queste limitazioni si erano volti ad una maggiore flessibilità.

Però i giudici hanno trovato senza sostanza le obiezioni di Ferenčíková. "La Corte Costituzionale trova che i tribunali giudicanti hanno deciso sul caso correttamente, spassionatamente ed in pieno accordo con la legge," riporta Justice Vlasta Formánková nella motivazione della decisione. Justice Formánková ha anche notato che nel 2008 le variazioni dei precedenti verdetti riguardanti casi simili, sono state unificate dalla Camera Grande della Corte Suprema, perché fossero rimesse in linea con la precedente decisione nel caso Ferenčíková.

I dottori sterilizzarono Ferenčíková alla nascita del suo secondogenito. Obiettarono di aver agito nel suo interesse, dato che si trattava del suo secondo parte cesareo. L'ospedale replica anche che lei concordò con l'operazione, fu istruita sul suo significato e porta a testimonianza la sua firma sulla documentazione. Ma Ferenčíková risponde che causa il parto in corso, non capì esattamente cosa le stavano facendo firmare. Non voleva essere sterilizzata, ma voleva avere altri bambini.

Gli attivisti dei diritti umani dicono che dozzine di donne rom sono state sterilizzate in circostanze simili nella regione di Ostrava. Il problema iniziò ad essere discusso nella Repubblica all'inizio dell'autunno 2004, quando l'European Roma Rights Center pubblicò i propri sospetti sulle sterilizzazioni forzate. A marzo di quest'anno la Corte Costituzionale aveva rigettato anche il ricorso compilato da un'altra vittima rom di trattamenti simili, Iveta Červeňáková, [...]

Secondo gli attivisti dei diritti umani, il caso più recente di una donna rom sterilizzata contro la sua volontà nella Repubblica Ceca è successo nel 2007. Quest'anno, Michael Kocáb, Ministro per i Diritti Umani e per le Minoranze, ha portato la questione all'attenzione del gabinetto Fischer, dicendo che doveva essere riaperto il fascicolo delle sterilizzazioni non volute delle donne rom.

ROMEA, ČTK, translated by Gwendolyn Albert