Da
Czech_Roma
tre notizie pubblicate
recentemente dal portale Romea.cz
17-09-09 -
Natálka,
la bambina di due anni, quasi morta bruciata durante l'attacco incendiario alla
sua famiglia a Vítkov, sta nuovamente combattendo contro un'infezione. Il
portale informativo Aktuálně.cz ha intervistato sua madre, Anna Siváková, assieme
al portavoce dell'Ospedale di Ostrava dove Natálka è stata ricoverata da aprile
nel centro ustionati.
"Sono insorte complicazioni dopo l'ultima operazione, ma stiamo riuscendo a
mantenere la bambina in uno stato stabile," ha detto il portavoce Tomáš Oborný. Siváková
ha detto che sua figlia ha subito l'11a operazione il 10 settembre e
da allora ha una febbre costante, aggiungendo che è a rischio di infezione per
almeno due mesi. "Ogni volta che diventa più debole, accade dopo le operazioni,
ricorre l'infezione," ha detto Siváková al portale.
Anna Siváková ha passato diverse settimane in ospedale con Natálka ed
ora è tornata a casa a Vítkov. "Faccio il tragitto quasi ogni giorno per
vederla. Anche gli altri bambini hanno bisogno di me a casa. E' iniziata la
scuola," riporta Aktuálně.cz le parole di Siváková. La famiglia ha altri
tre bambini oltre a Natálka, che è la più giovane.
La polizia ha già accusato quattro persone di Opava e Horní Benešov in
connessione all'attacco incendiario di Vítkov. I piromani assaltarono la casa
della famiglia alle prime ore del mattino del 19 aprile, lanciando tre molotov
nell'edificio. L'incendio che scaturì distrusse completamente la casa. Tre dei
nove componenti della famiglia soffrirono di bruciature: Anna Siváková,
Petr Kudrik e la loro figlia Natálka di due anni, che ebbe bruciature sull'80%
del corpo. Tutti gli accusati sono membri dell'estrema destra. Ora hanno di
fronte dai 12 ai 15 anni di prigione, o forse persino una condanna
straordinaria.
24-09-09 - Il neonazista Ivo Müller ha scritto una lettera ad Anna Siváková, [...] in
cui si scusa per il suo orribile gesto e le chiede perdono. Dice la televisione
ceca, che sia la signora Siváková che il Procuratore di Stato Brigita Bilíková
vedono la lettera come un tentativo del Müller di fare in modo che la sua
prossima punizione venga ridotta.
"Prego mi creda che non intendevo ferire nessuno in quella maniera, e
sicuramente non una bambina piccola. Con tutto il mio cuore le chiedo perdono,
anche se probabilmente invano, non solo per quello che è successo a lei, ma
soprattutto alla piccola Natálka," scrive Ivo Müller nella lettera. Müller
partecipa[va] regolarmente agli eventi neonazisti organizzati dai Nazionalisti
Autonomi e dal Partito dei Lavoratori. "Ringrazio Dio che sia sopravissuta e che
stia combattendo con tanto coraggio, è una piccola bambina molto forte. Prego
che il suo ristabilimento si completi il prima possibile... Vorrei che
l'orologio tornasse indietro. Ancora una volta, chiedo il suo perdono," dice la
lettera del neonazista.
"Sono scioccata. Se vogliono il perdono, devono guardarla negli occhi. Non
posso dimenticare nessuno di loro," ha detto alla televisione ceca la madre.
Markéta Polišenská, avvocato difensore di Müller, ha detto che il suo cliente
non ha dato il permesso che le sue parole fossero diffuse ai media.
Alcuni degli avvocati dei quattro accusati avevano detto in precedenza che si
sarebbero adoperati perché l'attacco fosse riclassificato come un crimine
minore. "E' diritto della difesa e di quanti sono accusati di scegliere il
loro metodo di difesa," ha detto Bilíková alla televisione.
Parlando attraverso i loro avvocati, anche gli altri neonazisti stanno
lavorando per ricevere una punizione ridotta. "Per concludere, il mio cliente
aveva l'impressione che nessuno vivesse nella casa," ha detto alla televisione Ladislav Myšák,
avvocato difensore di Václav Cojocaru. "Non possono scusarsi l'un l'altro,
dicendo che uno di loro non sapeva. Sapevano che andavano ad appiccare il fuoco,
tutti dovevano sapere," ha detto Siváková.
Informazioni non ufficiali dal tribunale confermano che la difesa insisterà
sul fatto che i sospetti non erano a conoscenza dei dettagli dell'attacco. Il
capo, Jaromír Lukeš da Opava, che per anni è stato un neonazista, è stato [...]
l'unico a gettare una molotov attraverso la finestra della casa.
La polizia sta investigando sui collegamenti tra l'attacco di Vítkov e altri
nella regione. Se i collegamenti fossero provati, la polizia dovrebbe accusare
gli imputati anche per gli altri attacchi. "Abbiamo indicazioni concrete che
potrebbero aver partecipato a quegli attacchi. Portarli in causa dipende dalle
ulteriori indagini," ha confermato Bilíková al giornale online
TÝDEN.CZ.
Il livello della sentenza sarà anche influenzata da quando il processo si
svolgerà. A gennaio entrerà in vigore un nuovo codice criminale, che prevede
pene più severe per i crimini più violenti.
Natálka è ancora in ospedale e di fronte a sé ha ancora diverse operazioni da
affrontare. La sua famiglia sta ancora vivendo in una sistemazione temporanea
con gli altri tre bambini, dato che la casa acquistata con la raccolta pubblica
di fondi necessita di una parziale ricostruzione. La famiglia sta provvedendo
lei stessa ai lavori, usando quanto rimane della raccolta fondi per acquistare i
materiali. Settimana prossima la casa verrà registrata al catasto come proprietà
di Anna Siváková ed i lavori potranno iniziare a tempo pieno.
25-09-09 - La casa di una famiglia rom nella città di Mikulov (Moravia del
Sud) è stata attaccata; non ci sono feriti. La famiglia dice che gli assalitori
li hanno rincorsi ed insultati durante l'attacco. Secondo la stazione televisiva
Prima è stata lanciata una molotov, ma Deník.cz news riporta solo il lancio di
una boccale di birra.
La polizia sta indagando: "Gli investigatori della polizia stanno
considerando se si tratti di crimine a sfondo razziale," ha detto a Prima Kamila Haraštová,
portavoce della polizia di Břeclav.
Gli assalitori stavano bevendo in un pub lì vicino ed hanno chiarito alle
loro vittime che il recente attacco incendiario a Vítkov non è stato ne casuale
ne unico. "Uno di loro è partito verso la casa, si è issato alla finestra ed ha
detto: -Eccovi una sorpresa: Zingari a gas!- Poi ha lanciato una bottiglia," ha
raccontato la vittima Sandra Vajdíková.
Secondo Deník.cz l'oggetto lanciato non era una molotov ma un bicchiere.
"Tutto è iniziato con i giovani del luogo radunati di fronte al pub. Uno di loro
che non faceva segreto del fatto che non gli piacessero gli zingari si è fatto
avanti verso la casa e ha gettato un boccale contro la finestra. Fortunatamente,
l'intelaiatura della finestra ha smorzato l'impatto. Altrimenti non voglio
pensare cosa sarebbe potuto accadere. Ci sono due letti proprio sotto la
finestra ed in uno di quelli stava dormendo un bambino di 11 mesi," ha detto Marcela Krištofová,
sorella di Vajdíková, che vive nella stessa casa.
Non è la prima volta che la famiglia rom subisce attacchi. Prima riporta che
ignoti avevano vergato scritte minacciose diverse volte sui muri della casa.
"Abbiamo paura di continuare a vivere qui," ha detto Vajdíková.
"Ho visto tutto dalla mia finestra. Circa 10 o 15 giovani sono usciti dal bar
ed hanno iniziato a giocare agli skinhead. Gridavano slogan razzisti e dopo un
momento qualcuno ha gettato qualcosa direttamente contro la finestra," ha
confermato a Deník.cz Jan Strmiska, che vive la porta accanto. Strmiska è corso
fuori per aiutare le donne rom. "Non potevo più stare fermo a guardare. Cosa
aveva fatto mai? Non sono mai stato danneggiato da un Rom, solo dai bianchi," ha
detto Strmiska in difesa delle sue vicine.
Quando la polizia è arrivata sulla scena, il giovane coinvolto era già andato
via. Però, Marcela Krištofová era in grado di identificarlo, dato che frequenta
la stessa scuola di sua figlia. "Ho lavorato da quando avevo 15 anni. Non ho
problemi con nessuno e non ho mai fatto male a nessuno. Vivo qui decentemente e
pago le tasse. E vero che alcuni Rom gridano sempre al razzismo. Questo non mi
piace. Ma qui ci sono delle leggi, ed i colpevoli devono pagare per ciò che
hanno fatto," ha detto Krištofová. Deník.cz riporta che Krištofová sta pensando
di organizzare una petizione.
[...]