Campo nomadi Modugno, forse c'è una soluzione
Di Fabrizio (del 18/09/2009 @ 20:07:13, in Italia, visitato 1598 volte)
Dopo l'ordinanza di sgombero del Comune di Modugno nella scorsa settimana,
Emiliano e Rana avrebbero trovato un terreno in zona Asi. Questa mattina le
associazioni di volontariato hanno manifestato con un sit-in
Molto probabilmente si è arrivati a una soluzione dignitosa per la
comunità di nomadi residente a Modugno in via dei Gelsomini.
All’ordinanza di sgombero della scorsa settimana, con cui si obbligava i
circa 50 ospiti (27 dei quali bambini) ad abbandonare l’appezzamento di
terreno nella zona Asi, il presidente e vice presidente del consorzio Asi
(rispettivamente Michele Emiliano e Pino Rana) hanno rimediato con una
soluzione alternativa. Il sindaco di Bari e di Modugno hanno infatti
trovato e promesso una nuova sistemazione, sempre in zona Asi, con tanto di
servizi igienici e fognari essenziali, prima mancanti.
Ruolo fondamentale nella vicenda l’hanno svolto le associazioni di
volontariato, uniche a essersi interessate da principio alla sorte della più
antica comunità Rom in territorio barese. Dalle 9.00 di questa mattina
molti dei volontari avevano cominciato una protesta organizzando un sit-in,
interrotto dopo mezz’ora grazie all’arrivo di Emiliano e Rana. I due hanno
infatti dato l'annuncio che ha evitato il protrarsi della manifestazione e,
soprattutto, della condizione di incertezza circa il futuro degli abitanti del
campo provenienti dalla Bosnia-Erzegovina.
Arrivarono in Puglia dopo un lungo peregrinare. E dopo che la loro gente era
stata martoriata a causa della guerra nei Balcani. Mai davvero assistiti
dalle istituzioni, si erano sistemati in via dei Gelsomini. Gli adulti, eccetto
qualche piccolo episodio di criminalità, hanno sempre provveduto al
sostentamento delle famiglie arrangiandosi come potevano. Il risultato più
grande, ottenuto grazie all’impegno delle stesse associazioni di
volontariato che si sono mobilitate dopo l’ordinanza di sgombero, è stata la
scolarizzazione dei 27 bambini. Senza dubbio sarebbero stati proprio loro a
subire le conseguenze più gravi se il campo fosse stato smantellato senza una
soluzione alternativa.
Da questa mattina, però, sembra che le cose stiano viaggiando sui giusti binari.
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