Fermarsi a pensare
Di Fabrizio (del 24/09/2005 @ 23:22:18, in blog, visitato 1820 volte)
«C’e' stato un tempo, prima del Ventennio a colori, in cui guardavamo la televisione – questa scatola delle meraviglie piena di (bambinesche) promesse – che avevamo comprato con i nostri soldi e per la cui semplice contemplazione dovevamo pagare un canone. In questi ultimi anni si sono affacciati misteriosi specialisti che ci filmano e ci scrutano attraverso televisioni invisibili. Naturalmente, queste televisioni le abbiamo pagate, una volta ancora, noi. Come siamo sempre noi a pagare gli stipendi di chi ci intrattiene e ci distrae, ci spia e ci controlla, ci multa e ci minaccia; e oggi pretenderebbe d’incolonnarci, come pecore, per paura di chi non è nemico nostro, ma piuttosto e' nemico loro. Gli Stati giustificano la propria sempre piu' invadente esistenza con la promessa di proteggerci, ma e'ormai chiaro per tutti che quando parlano di sicurezza non e' alla nostra che pensano ma alla loro; non e' alla minaccia di “terroristi” – da loro stessi evocati con una politica secolare di ruberie e devastazioni a danno dei cinque continenti – ma alla minaccia, invero terribile per la coalizione dei potenti della Terra, che qualcuno si levi per chiedere: in quale momento abbiamo conferito a costoro i poteri di fermarci, deviarci, radunarci, incolonnarci, convogliarci, e in quale direzione poi?» tartito da ---gallizio all'epoca dell'impecorecciamento firmato-cadorna
da Nonletture
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Il ruolo del politico è uno solo, quello di servire lo Stato. Il politico (ma perché chiamarlo ancora così?) è un nostro dipendente. Dipende dai nostri voti, dalle nostre tasse (con cui gli paghiamo lo stipendio), dai programmi che noi proponiamo o approviamo e che deve unicamente limitarsi ad eseguire. Se il politico è nostro dipendente come è possibile che noi siamo a nostra volta suoi dipendenti e che, nella sostanza, faccia il c..o che gli pare? E’ peggio di un 69, infatti è un 90 gradi. Dobbiamo abituarci a pensare al politico come a un nostro dipendente, le sue dichiarazioni non ci devono interessare, ma solo i fatti. Non può prendere iniziative importanti senza consultarci.
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