OLBIA: Un nuovo campo per i 200 nomadi della città
Di Fabrizio (del 19/06/2009 @ 09:18:02, in casa, visitato 2412 volte)
L'espresso LOCAL di Luca Rojch
Ultimi ritocchi per il villaggio di 18 appartamenti con vista sul
depuratore
OLBIA. Nomadi stanziali, sulla carta un ossimoro, un alchimia impossibile, un
concetto non mescolabile. Ma la realtà è più forte della logica, così il Comune
ha quasi completato il nuovo villaggio per chi ha scelto una vita on the road.
Più o meno. Il luogo sulla carta non è dei più affascinanti. A Sa Corroncedda,
accanto al depuratore. Viene difficile chiamarle villette, ma hanno tutti i
comfort. Acqua potabile, luce, pavimenti, rete delle acque nere. Sono 18 mini
padiglioni quasi completati in queste settimane.
Anche questa opera è figlia del quasi G8 della Maddalena, verrà completata,
anche se con qualche ritardo, tra qualche settimana. Gli oltre 200 rom ora
vivono accanto al canile, in una strana commistione, nella zona di Colcò. Sul
loro accampamento deve passare la nuova strada che porterà all'aeroporto. Per
questo nel pacchetto dei lavori dell'aeroporto c'è finito il campo dei nomadi.
Il nuovo campo a Sa Corroncedda è costato oltre un milione e mezzo di euro.
«Soldi che arrivano dai finanziamenti legati all'aeroporto - spiega l'assessore
alle Politiche sociali, Tiziano Pinna -.
Abbiamo lavorato per sollevare di due metri il piazzale e costruire il campo. Le
casette sono dotate di tutti i comfort. Non è stato semplice mettere d'accordo
tutti. Spero di esserci riuscito. Per ora abbiamo pensato ai 200 nomadi che sono
residenti a Olbia. L'integrazione, anche se con qualche difficoltà, la portiamo
avanti. Cerchiamo altri fondi per riuscire a far arrivare tutti nel nuovo campo.
Molti di loro sono cittadini di Olbia, piaccia o no. Sono residenti. In futuro
cercheremo di spostare anche il canile là vicino. In questo caso abbiamo
maggiori difficoltà. Dobbiamo ancora trovare i fondi, anche se confidiamo in un
aiuto della Regione». Un altra difficoltà è legata alla bonifica dell'attuale
campo nomadi, a Colcò. «Il compito è stato affidato a un'impresa che ha già
cominciato a smaltire una parte dei detriti - continua Pinna -. Continuiamo a
cercare di favorire l'integrazione almeno dei più giovani». Il sindaco Gianni
Giovannelli sembra ottimista. «Lavoriamo per portare a termine in tempi rapidi
un'opera importante - spiega -. A parte l'opportunità data da questi lavori,
credo non si potesse più vedere un'area tanto degradata come quella che ospitava
il campo nomadi in città».
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