Da
La
voix des Rroms (articolo precedente
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Giovedì scorso 7 maggio 2009, la 17^ correttiva del Tribunale di Grande
Istanza di Parigi ha reso nota la sua decisione riguardo la trasmissione
"Delinquenza: la via dei Rom". Yves-Marie Laulan, intervenuto nella
trasmissione, come pure Marc Tessier, ex proprietario di France Télévisions,
sono stati condannati a pagare ammenda oltre ai danni e agli interessi. Le
associazioni rrom, che avevano iniziato la procedura con un semplice reclamo al
procuratore della Repubblica, si dicono soddisfatte a metà per la decisione.
Di certo non ci sono precedenti giudiziari: France Télévisions condannata per
incitamento all'odio razziale, ed inoltre, grazie all'iniziativa di una serie di
associazioni rrom che hanno avuto fiducia nella giustizia.
Ma, occorre incitare al genocidio per essere condannati? Perché i propositi
di Yves-Marie Laulan, il solo intervenuto alla trasmissione ad essere stato
condannato, più che un incitamento all'odio, corrispondono ad un incitamento al
genocidio. Laulan aveva infatti affermato tra l'altro che "per agire bene",
occorreva "sottrarre questi bambini" alle loro famiglie.
Inoltre, il fatto di parlare di "criminalità organizzata su base di clan o
etnica", di "Dalton" che "sparano a tutto ciò che si muove",
dire che "quella gente là è spaventosamente pericolosa" (Xavier Raufer) non è
stato giudicato come incitamento all'odio razziale. Niente di più che stampare
sullo schermo "Delinquenza: la via dei Rom" e sistematicamente riportare la
discussione verso le reti mafiosi ed il pericolo dei Rrom, come ha fatto Yves
Calvi.
Le associazioni rrom ritengono che si tratti di un primo segnale positivo per
fare muro all'antiziganismo nei media, ma restano determinate a proseguire nelle
loro azioni, compreso con la giustizia.
E' stato dedicato un
sito internet
alla trasmissione "Delinquenza: la via dei Rom", sul quale sarà pubblicata tra
l'altro la decisione integrale del tribunale, quando sarà in nostro possesso.