Ricevo da Agostino Rota Martir
Proprio così, vale la proprio la pena di pensarci un pochino sopra e...
diffonderlo.
Ciao Ago
"Non molesterai il forestiero né lo opprimerai perché voi siete stati
forestieri in terra di Egitto" (Esodo, 22,20)
Noi missionari/e sentiamo il dovere di reagire e protestare contro la strage in
atto nel Mediterraneo e le leggi razziste contro gli immigrati che arrivano
sulle nostre coste. È una tragedia questa, che non ci può lasciare indifferenti:
migliaia e migliaia di africani che tentano di attraversare il Mare nostrum per
arrivare nell’agognato "Eden". Un viaggio che spesso si conclude tragicamente.
Dal 2002 al 2008 sono morti, in maggioranza scomparsi in mare, 42 mila persone,
secondo la ricerca condotta a Lampedusa da Giampaolo Visetti, giornalista di
La Repubblica. Trecento persone al giorno! Il più grande massacro europeo
dopo la II Guerra Mondiale che si consuma sotto i nostri occhi.
E qual è la risposta del governo? Chiudere le frontiere e bloccare questa
"invasione". E per questo il "nostro" governo ha stipulato accordi con la
Libia e la Tunisia. Il 5 gennaio 2009 infatti il Senato ha approvato il Trattato
con il governo libico di Gheddafi per impedire che le cosiddette carrette del
mare arrivino a Lampedusa. Com’è possibile firmare un trattato con un paese come
la Libia che tratta in maniera così vergognosa gli immigrati in casa propria?
Il 27 gennaio 2009 il ministro Maroni si è incontrato con il ministro degli
Interni tunisino per la stessa ragione. Il regime di Ben Ali in Tunisia non è
meno dittatoriale di quello libico. Questi tentativi italiani per bloccare
l’immigrazione clandestina, sono sostenuti dal Frontex, l’Agenzia Europea per la
difesa dei confini, che ha ricevuto oltre 22 milioni di euro per tali
operazioni.
Ci dimentichiamo però che questa pressione migratoria è dovuta alla tormentata
situazione africana, in particolare dell’Africa Centrale e Orientale. Le
situazioni di miseria e oppressione, le guerre troppo spesso dimenticate
dell’Eritrea, Etiopia, Somalia, Sudan, Ciad sospingono migliaia di persone a
fuggire attraverso il deserto per arrivare in Tunisia e Libia dove sono trattate
come schiavi: lunghi anni di lavoro in nero per ottenere i soldi per la grande
traversata (soldi che andranno alle mafie). E se riusciranno (pagando 3-4000
euro) ad attraversare il Mediterraneo ed arrivare a Lampedusa, verranno
rinchiusi in un vero e proprio campo di concentramento, il Centro di
"accoglienza" trasformato il 24 gennaio in Cie (Centro di identificazione ed
espulsione): un vero lager che può ospitare 900 persone ed invece ne contiene
1900! Di qui le drammatiche rivolte di questi giorni con i tentati suicidi di
parecchi tunisini che non vogliono essere rimpatriati perché sanno quello che li
attende.
Tutto questo grazie alla solerzia del nostro ministro Maroni che ha detto che
bisogna essere "cattivi" con gli immigrati. E il suo Pacchetto Sicurezza è la
"cattiveria trasformata in legge", come afferma il settimanale Famiglia
Cristiana. Infatti nel Pacchetto Sicurezza il clandestino è dichiarato
criminale. Una legislazione questa che ha trovato un terreno fertile, preparato
da un crescente razzismo della società italiana (così ben espresso dalla Lega!)
e da una legislazione che va dalla Turco-Napolitano (l’idea dei Centri di
permanenza temporanea) all’immorale e non-costituzionale Bossi-Fini, che non
riconosce l’immigrato come soggetto di diritto, ma come forza lavoro pagata a
basso prezzo, da rispedire al mittente quando non ci serve più.
La legge infatti prevede, fra le altre cose, la possibilità che i medici
denuncino i clandestini ammalati, la tassa sul permesso di soggiorno (dagli 80
ai 200 euro!), le "ronde", il permesso di soggiorno a punti, norme restrittive
sui ricongiungimenti familiari e i matrimoni misti, il carcere fino a 4 anni per
gli irregolari che non rispettano l’ordine di espulsione. Maroni ha pure deciso
di costruire una decina di Centri di identificazione e di espulsione, ove
saranno rinchiusi fino a 6 mesi i clandestini. Questa è una legislazione da
apartheid: il risultato di un mondo politico di destra e di sinistra che ha
messo alla gogna lavavetri, ambulanti, Rom e mendicanti. È una cultura xenofoba
e razzista che ci sta portando nel baratro dell’esclusione e dell’apartheid.
Tutto questo immemori di essere stati noi "forestieri in terra di Egitto"
quando così tanti italiani oltre al doloroso distacco dalla propria terra, hanno
sperimentato l’emarginazione, il disprezzo e l’oppressione.
Per questo noi chiediamo:
ai missionari/e, religiosi/e, laici/che impegnati con il Sud del mondo:
- di schierarsi dalla parte degli immigrati contro una "politica miope
e xenofoba" e che fa "precipitare l’Italia, unico paese occidentale,
verso il baratro di leggi razziali", come afferma Famiglia Cristiana.
- di organizzare una processione penitenziale, per chiedere perdono a Dio
e ai fratelli migranti per il razzismo, la xenofobia, la caccia al musulmano
che, come forza diabolica, sono entrate nel corpo politico di questa Italia.
alla Conferenza Episcopale Italiana:
- di chiedere la disobbedienza civile a queste leggi razziste. È quanto ha
fatto nel 2006, in situazioni analoghe, il cardinale R. Mahoney di Los
Angeles, California, che ha chiesto nell’omelia del mercoledì delle Ceneri a
tutti i cattolici americani di servire tutti gli immigrati, anche quelli
clandestini.
alla Chiesa cattolica in Italia e alle altre Chiese:
- di riprendere l’antica pratica biblica, accolta e praticata anche dalle
comunità cristiane di fare del tempio il luogo di rifugio per avere salva la
vita, come indicato nel libro dei Numeri 35,10-12. Su questa base biblica
negli anni ’80, negli USA, nacque il Sanctuary Movement che oggi viene
rilanciato.
Come missionari/e facciamo nostro l’appello degli antropologi italiani: "Quell’antropologia
impegnata dalla promessa di ampliare gli orizzonti di ciò che dobbiamo
considerare umano deve denunciare il ripiegamento autoritario, razzista,
irrazionale e liberticida che sta minando le basi della coesistenza civile nel
nostro paese, e che rischia di svuotare dall’interno le garanzie costituzionali
erette 60 anni fa, contro il ritorno di un fascismo che rivelò se stesso nelle
leggi razziali. Forse anche allora, in molti pensarono che no si sarebbe osato
tanto: oggi abbiamo il dovere di non ripetere quell’errore".
Viviamo un tempo difficile, ma carico di speranza nella misura in cui siamo
capaci di mettere in gioco la nostra vita per la Vita.
Napoli, 9 marzo 2009
Comunità Comboniana - Rione Sanita (Napoli)
Alex Zanotelli e Domenico Guarino
Missionari Comboniani-Castelvolturno (Caserta)
Casa Rut – Suore Orsoline, Caserta
Casa Zaccheo – Padri Sacramentini, Caserta
Missionarie Comboniane – Torre Annunziata (Napoli)
Per adesioni cliccare su
http://www.nigrizia.it/doc.asp?id=11879&.IDCategoria=108
Aderiscono: padre Fernando Zolli (comboniano), Giovani impegno
missionario Campania, Nigrizia,