Segnalazione di Marco Brazzoduro
Da
Futuroinsieme - 10 Gennaio 2009
Qualche mese fa, prima delle elezioni politiche in Romania, sono venuta a
conoscenza di una interpellanza sottoscritta da alcuni deputati PD (Soro,
Bernardini, Touadi, Minniti, Maurizio Turco, Farina Coscioni, Mecacci,
Zamparutti, Beltrandi, Burtone, Marrocu, Melis, Duilio) e presentata al Governo
italiano dalla deputata radicale Rita Bernardini (11 novembre scorso), affinché
sia garantito il diritto di voto ai cittadini comunitari.
Ero molto contenta che finalmente la questione del voto per i comunitari fosse
arrivata in Parlamento e che politici italiani si fossero decisi a darci una
mano…anche perché, in questo modo, pensavo tra me e me, avrei potuto
dare meglio il mio contributo alla causa…dell’integrazione dei miei connazionali
che vogliono vivere in Italia.
Il 17 dicembre 2008, presso la sede dei Radicali di Roma, dove ero presente
accanto ad altri miei connazionali, tra cui il sig. Decebal Tanase (in
rappresentanza della comunità zingara di nazionalità romena a Roma) e
rappresentanti della comunità polacca, ad una tavola rotonda organizzata ad
hoc , si è discusso insieme a giornalisti, docenti universitari, politici,
rappresentanti di associazioni, della messa a punto di una campagna di
comunicazione per i cittadini comunitari aventi diritto di voto in Italia:
“625.278 romeni, 90.218 polacchi, 40.163 tedeschi, 33.477 bulgari, 30.803
francesi, 26.448 britannici, 17.354 spagnoli…”.
Dal dibattito è emerso che manca totalmente l’informazione…, nemmeno i politici,
la maggior parte, non sono a conoscenza del grande numero di cittadini
comunitari aventi diritto di voto (circa un milione). Per parlare di
integrazione è importante fare la campagna d’immagine (Romania, piacere di
conoscerti), ma è più importante il diritto di voto e la partecipazione, sia
attiva che passiva, nonché la corretta informazione.
La soluzione, condivisa da tutti, è di far partire subito una campagna
comunicativa per informare i comunitari, compresi i rom, che hanno il diritto di
votare e che le amministrazioni devono agevolarli con tutti i mezzi. A tale
proposito, si è convenuto organizzare un convegno a Roma, previsto per il 23
c.m.
Molti zingari, alcuni provenienti dalla Romania, hanno la residenza nei campi.
Ma sono iscritti all’anagrafe? Sì! Bene, allora devono sapere che possono
chiedere la tessera elettorale e votare! E noi faremo di tutto per coinvolgerli
e portare loro le informazioni corrette su questo diritto, sancito dalla
legge, ma impossibile da esercitare.
E, a proposito degli zingari romeni, Sergio Bontempelli ha pubblicato una
spettacolare sintesi, che merita essere letta e diffusa per una migliore
conoscenza dell’altro… ma anche di se stessi.
Chi sono i Rom di Romania? “La stampa quotidiana e le televisioni ci hanno
abituati a parlare comunemente di questo fenomeno migratorio, ma non ci aiutano
a capirlo: così, quando si discute di «rom rumeni», a molti verranno in mente
ladruncoli, spacciatori, scippatori, violentatori di donne o rapitori di
bambini, e poco altro. [...] Nella campagna elettorale del 1946, il Blocul
Partidelor Democratice (alleanza elettorale guidata dal PC) indirizza agli
zingari uno speciale appello, «Fraţi romi şi surori romniţe» (fratelli Rom e
sorelle romnì), che invita a votare per il Blocul, e si impegna a
contrastare discriminazioni ed esclusioni contro le minoranze”.
Simona C. Farcas