\\ Mahalla : Articolo : Stampa
Rimini: Campo nomadi. Scaduto ultimatum, non sgombrati i romeni
Di Fabrizio (del 13/02/2009 @ 09:24:40, in Italia, visitato 1769 volte)

Nessun intervento delle forze dell'ordine nonostante la scadenza del termine per abbandonare l'area di Via Islanda fissato alla mezzanotte di ieri. Gerardi (Sucar Mero): "lo sgombero sarebbe un abuso".

| 11 febbraio 2009 | Ospite, questa mattina, della trasmissione Tempo Reale, in onda su Radio Icaro e Icaro Rimini Tv, Gerardi - esponente dell'associazione culturale Sucar Mero e membro della comunità Sinti, da anni nel campo di Via Islanda - mette in guardia le istituzioni dal compiere atti affrettati.
"Penso che non possano fare niente - osserva -. Lo sgombero dei romeni potrebbe essere un abuso di potere da parte del Comune: lì vivono famiglie che lavorano onestamente e hanno residenza la da 7-8 anni. Non è giusto mandarli in mezzo a una strada come vuole fare il Comune: comunque - aggiunge - penso che prima di fare dei passi si accerteranno bene se possono farli".
Anche perche', puntualizza ancora, "queste famiglie rischiano anche di perdere il posto di lavoro. Stanno a casa ad aspettare l'intervento delle forze dell'ordine e non abbandonano" le loro dimore "per paura di non ritrovarle".
Guardando all'area di Via Islanda, dove i Sinti vivono da tempo, Gerardi invita le istituzioni a trovare soluzioni alternative, in particolare la creazione di micro-aree. Da anni, argomenta, "chiediamo la chiusura del campo nomadi e l'apertura di micro-aree. In tanti comuni d'Italia è stato fatto. In 16 comuni come Modena Guastalla, Bologna, Reggio Emilia, Bolzano" si è scelta questa soluzione. "Abbiamo inviato una lettera aperta al prefetto, al sindaco, all'assessore Vitali - prosegue ancora Gerardi -. Sono due anni che non ci vogliamo incontrare e la motivazione non si sa. Dicono di avere fatto e forse hanno fatto per le famiglie Rom slave. Vitali ci aveva promesso che avrebbero sistemato anche il campo di via Islanda - conclude -: chi ha colpa si deve mettere la mano sul cuore".