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Il comunicato degli operatori dell'Arci Solidarietà Lazio di Tor de Cenci
Di Fabrizio (del 11/02/2009 @ 09:53:18, in Italia, visitato 1266 volte)

Ricevo da Interprete

A proposito del censimento, voluto dal Sindaco Alemanno, dei rom del campo di Tor de Cenci. (vedi)

Lunedì 3 febbraio alle ore 08.30, presso il campo rom di Tor de Cenci, si sono presentati decine di poliziotti con unita cinofile, militari della Folgore, vigili urbani e alcuni rappresentanti della sala operativa sociale del Comune di Roma, comandati dal Vice Questore R: Clemente, per una operazione di controllo al fine di censire gli abitanti del campo come disposto dalla Prefettura e dal Comune di Roma.

Gli operatori dell’Arci Solidarietà Lazio addetti al progetto di scolarizzazione dei minori rom, in convenzione con L’XI Dip. Del Comune di Roma sono rimasti per presenziare all’operazione, su richiesta dei rom per garantire che il tutto si svolgesse in tutta tranquillità.

Gli operatori lamentavano l’inopportunità di chiudere le entrate e le uscite dei rom residenti durante tutta la durata dell’intervento, cosi come disposto dai responsabili di Polizia, protestando vivamente alle ore 15.00 allorquando veniva impedito a 4 operatori rom dell’Arci, di uscire per svolgere il servizio di riaccompagno dei minori dalla scuola al campo.

Solo dopo mezz’ora ci è stato consentito di uscire con l’intervento del Coordinatore del progetto, e verso le 16.30 le forze dell’ordine interrompevano l’operazione, dicendoci che sarebbero ritornati all’indomani per terminare l’intervento.

La mattina di martedì 04.02.09, alle ore 08.45 lo stesso spiegamento si ripresentava al campo mentre gli operatori dell’Arci erano impegnati nell’accompagno dei minori rom a scuola, e alle ore 09.00 mentre gli operatori rom facevano ritorno al campo, venivano fermati all’ingresso dai militari della Folgore, a quel punto uno di loro veniva preso a pugni da un poliziotto e poi trascinato in una delle macchine di servizio della polizia. Lì subiva minacce di ogni tipo, tra cui quella di essere sbranato da uno dei cani delle forze dell’ordine, poi ha preso altre botte e infine è stato fatto scendere dalla vettura. Il solerte poliziotto ha proseguito il suo abuso di potere e ha costretto il malcapitato a sedersi a terra, ben attento a scegliere il punto del terreno più sporco. A questo punto, dopo avere raccolto un ramo, l’uomo in divisa, pubblico ufficiale, ha ordinato alla sua vittima di intonare una canzone. Quando l’uomo ha risposto di non sapere cantare il poliziotto, sempre brandendo il ramo, lo ha obbligato ad attaccare con “Tanti auguri a te”. Il “divertimento” dell’agente è stato interrotto da due operatori Arci accorsi in seguito alla telefonata della moglie dell’operatore rom. Alla vista dei nuovi arrivati il poliziotto ha ordinato all’uomo di alzarsi in piedi e di smettere di cantare. Quando gli operatori dell’Arci hanno chiesto spiegazioni al vice questore è stato loro risposto che il signore rom aveva preso a calci il poliziotto. Ora sembra quantomeno folle che un rom, tra l’altro in regola, che da sempre ha a che fare con irruzioni e controlli si metta a prendere a calci un pubblico ufficiale, durante un controllo a tappeto, con il campo pieno di militari e polizia.

A quel punto l’operatore rom veniva rilasciato con l’invito di chiudersi dentro il proprio container e la minaccia di non denunciare l’accaduto altrimenti sarebbe stato arrestato per spaccio di droga.

L’operazione si concludeva alle ore 15.00 con una decina di provvedimenti di espulsione a carico di coloro non in regola con i permessi di soggiorno, il sequestro di 5 automezzi privi di assicurazione, il ritrovamento di alcuni bossoli da arma da fuoco, di un bilancino e di alcuni grammi di mannite.

Ci sentiamo in dovere di denunciare le modalità di questo nuovo censimento voluto dal Comune di Roma. Poliziotti e militari che irrompono di mattina, circondano il campo e impediscono agli abitanti di uscire per oltre otto ore. Anche dopo l’accertamento dei documenti è stato vietato ad alcuni rom di recarsi a lavoro, un altro rom sofferente di cuore è stato costretto a sedersi per terra in attesa di essere autorizzato ad entrare. Repressione, abuso di potere, maltrattamento di persone. E’ questa la sicurezza tanto declamata da Comune e Governo? Dovremmo sentirci tranquilli sapendo che ragazzi italiani come nuovo passatempo bruciano gli stranieri, mentre i poliziotti menano i rom?

Gli operatori di Arci Solidarietà Lazio di Tor de Cenci