Mettiamo al bando la parola clandestino
Di Fabrizio (del 12/11/2008 @ 09:37:11, in media, visitato 1624 volte)
Segnalato da Paolo Andreozzi
[ricevo da Beatrice Montini e volentieri inoltro] Sono una giornalista
e scrivo per segnalare un'iniziativa GIORNALISTI CONTRO IL RAZZISMO che stiamo
portando avanti attraverso il sito
http://www.giornalismi.info/mediarom/
Al momento stiamo cercando di diffondere e far discutere sulla campagna
"Mettiamo al bando la parola clandestino (e non solo quella)" (anche nomade,
zingaro, extracomunitario, ecc ).
Da ieri l'agenzia Dires ha deciso di eliminare dai suoi lanci queste parole.
Copincollo qui sotto il lancio dell'Ansa.
(ANSA) - ANCONA, 10 NOV - Da oggi i lanci quotidiani del notiziario DiReS -
frutto della collaborazione tra l'Agenzia Dire (Canale Welfare) e l'Agenzia
Redattore Sociale - non conterranno più la parola "clandestino". L'iniziativa,
spiega una nota, è maturata anche in seguito all'appello lanciato dal gruppo
Giornalisti contro il razzismo.
«Oltre a essere impropria, la parola ha sempre più assunto nell'immaginario
collettivo un'accezione offensiva e spesso criminalizzante, che rischia di
estendersi a tutta la popolazione immigrata - dice il direttore di Redattore
Sociale, Stefano Trasatti -. Eliminarla dal nostro notiziario ci sembra una
scelta doverosa e di rispetto della dignità delle persone straniere». «L'uso di
un linguaggio corretto - aggiunge il direttore di Dire, Giuseppe Pace - è sempre
importante per un'agenzia di stampa, ma lo è ancora di più quando si trattano
fenomeni, come l'immigrazione, su cui è facile alimentare paura, xenofobia e
razzismo».
Al posto dalla parola "clandestino", che verrà usata solo in eventuali
dichiarazioni tratte da comunicati stampa e riportate tra virgolette, o se
necessaria per riportare fedelmente il contenuto di un'intervista, saranno
preferiti termini come irregolare, migrante, immigrato, rifugiato, richiedente
asilo, persona, cittadino, lavoratore, giovane, donna, uomo. Sarà evitata anche
la parola "extracomunitario", a meno che non sia essenziale per chiarire aspetti
tecnico-giuridici.
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