Da
Roma_Francais
La giustizia accorda 300 euro a 60 Rom espulsi
- Marylise COURAUD et Vanessa RIPOCHE.
Il 4 luglio la polizia ha sloggiato una sessantina di rom da un
campo situato su di un terreno abbandonato di Doulon a Nantes - Marc Roger
E' un giudizio che farà epoca. Un magistrato ha condannato ieri lo Stato a
versare i danni e gli interessi a questi Zigani sloggiati il 4 luglio
da un terreno non attrezzato a Nantes.
Quel mattino, il sole si era appena levato, poliziotti, e carri attrezzi sono
all'opera. Su un terreno abbandonato, nel quartiere di Doulon, a Nantes, alcune
famiglie rom impacchettano qualcosa in fretta, prima di lasciare le roulottes. A
qualche metro, una donne di Médecins du Monde ed una volontaria della Lega dei
diritti dell'uomo assistono all'espulsione, impotenti. Alcuni poliziotti
municipali impediscono l'accesso al terreno.
Scene identiche o quasi animano regolarmente l'agglomerato nantese. E gli
Zigani spingono sempre un po' più lontano le loro roulottes. Ma quel 4 luglio,
le associazioni che non hanno potuto giocare il loro ruolo tradizionale di
osservatori, sono sbalordite.
"Umiliazione"
Allora gli avvocati esaminano più da vicino le condizioni
dell'espulsione. Molto in fretta, considerano che la procedura è irregolare.
Nella precipitazione, lo Stato avrebbe saltato una tappa.
E' quello che, in effetti, va a confermare il giudice dell'esecuzione, Daniel
Castagné. Nel quadro di un'espulsione, è obbligatorio l'ordine di lasciare il
posto con una data ed un termine. Ma ai Rom non è stata data che la scadenza del
termine.
"Considero che non siano state rispettate le regole," spiega il
giudice. "Dev'essere lasciata una scelta agli occupanti diversa
dall'intervento delle forze dell'ordine." Questo obbligo "costituisce
l'ultima possibilità accordata alle persone per evitare di subire l'umiliazione
di una espulsione da parte della forza pubblica," scrive Daniel
Castagné. "I Rom non conoscono i loro diritti, così è più facile espellerli,"
ha spiegato Sylvie Bourjon, in occasione dell'udienza.
Il giudizio emesso ieri non è stato senza conseguenze. Il magistrato ha
condannato il ministero dell'Ecologia, proprietario del terreno, a versare 300 €
per danni ed interessi a ciascuna persona espulsa. Una sessantina, tra uomini,
donne e bambini. "Le famiglie non hanno avuto nessuna scelta. Qual è la
libertà di partire quando si è circondati da numerosi poliziotti? Sono stati
umiliati dalla forza pubblica," stima Daniel Castagné.
Gli avvocati delle famiglie e le associazioni si dichiarano "estremamente
soddisfatti". "E' una primizia. Si spera che questo farà progredire il
rispetto dei diritti," osserva Loïc Bourgeois. "E' una popolazione che
disturba, di cui ci si vuole sbarazzare il più in fretta possibile. Così, li si
espelle senza rispettare le regole della Repubblica." Il ministero potrà
appellarsi alla decisione.