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da Unión Romaní
Di Fabrizio (del 06/09/2008 @ 09:05:19, in Regole, visitato 1829 volte)

Cari amici:
Questa è una cattiva notizia. Berlusconi vince, noi gitani perdiamo.
La Commissione permanente dell'Unión Romaní si è riunita con carattere d'urgenza per analizzare la notizia che abbiamo letto stamattina
(5 settembre ndr) sui giornali: "L'Unione Europea approva la legge per controllare i gitani". Nel documento che segue riassumiamo il pensiero unanime della nostra organizzazione a riguardo di ciò.

Dobbiamo riconoscere che la notizia appena conosciuta, secondo cui la Commissione Europea ha dato via libera e ora benedice il censimento dei bambini gitani che il Governo italiano sta realizzando, è stata come un secchio di acqua fredda gettato sulle nostre teste. Come dura poco, Signore, l'allegria nella casa dei poveri!

Eravamo così contenti a sapere che il Parlamento Europeo e la sua Commissione si erano manifestati contrari alla forma con cui le autorità italiane volevano "timbrare" i gitani! E poi è arrivata la chiesa cattolica che si è messa al nostro lato, ed all'unisono le associazioni dei migranti, ed anche i sindacati, e la lobby ebraica con tutta la sua forza. E noi, i gitani, abbiamo manifestato a Roma, Madrid, Vienna e Bruxelles per denunciare delle misure che ci ricordavano tempi passati di lacrime, campi di concentramento e forni fumanti. Ed a cosa è servito? A ben poco, viste le dichiarazioni di Michele Cercone, portavoce della Giustizia, Libertà e Sicurezza della Commissione Europea, che ha manifestato che "dall'analisi delle informazioni fornite dalle autorità italiane, non ci sono  indizi per cui né le ordinanze né le direttive autorizzino alla raccolta di dati relativi all'origine etnica o alla religione delle persone censite". Quanto cinismo. A ragione, dice il Vangelo che "i figli delle tenebre sono più saggi dei figli della luce".

A noi tutto ciò sembra uno sproposito. Crediamo, inoltre, che il Governo italiano non ha fatto altro che riprendere i sui testi iniziali, cancellando quelle espressioni che chiaramente ricordavano epoche del controllo nazista ed i numeri tatuati sulla pelle delle persone. L'affanno repressivo era così evidente che accecati dal trionfo elettorale non hanno cercato riparazioni, anche ai condannati a morte occorre dare alcune garanzie processuali per giustificare la loro condanna. Per questo la società civile ha alzato nel cielo il grido ed il Governo di Berlusconi ha sofferto i rimproveri più duri che mai un altro governo democratico aveva ricevuto dopo la II guerra mondiale.

Oggi abbiamo fatto un gravissimo passo indietro. A noi, gitani e gitane che formiamo la Unión Romaní, non servono le ragioni date dalla Commissione Europea. Specialmente quando la stessa portavoce della Giustizia riconosce che quanto ora si pretende fare in Italia non è di registrare tutti, ma che "si tratta di un ricorso molto ben limitato". Limitato? Limitato a chi? Ai più poveri, ai mendicanti, a quelli più scuri, alle bimbe che vestono gonne colorate? Dicono che ora non chiederanno ai genitori dei bambini se sono gitani. E' davvero necessario chiedere questo quando i "controllori" entrano in un accampamento di migranti, di rifugiati o semplicemente di poveri marginalizzati dal sistema?

La portavoce di Giustizia della Commissione ha utilizzato un termine raggelante per giustificare questo censimento infame di impronte digitali. Ha detto che il Governo italiano lo farà "come ultima soluzione". Cosa ci ricorda? Fu Adolf Eichmann che utilizzò questa stessa espressione per risolvere il problema ebreo e dare inizio all'olocausto. Il Governo italiano che si prenderanno le impronte digitali a quelle persone che "non potranno essere identificate in altro modo". Che barbarie! Siamo tornati al sistema del carnet di identità antropometrico già scartato da tutti i paesi democratici civili.

Noi reclamiamo coerenza alle autorità europee. Noi chiediamo che si sopprima radicalmente questa norma. Noi chiediamo che il Governo italiano dica pubblicamente che non registrerà negli archivi della polizia i bambini e le bambine gitani prendendone le impronte. Noi, i gitani spagnoli, chiediamo solamente che non si rispetti solamente la lettera della Legge -abbiamo già visto con quanta abilità le autorità italiane la ricompongono - ma anche lo spirito della Legge. Questa dice che tutti gli esseri umani sono uguali e che sono investiti del medesimo principio di dignità per il solo fatto di essere nati.

Juan de Dios Ramírez Heredia - Presidente de la Unión Romaní

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Barcellona, 5 settembre 2008


PS: leggi anche: Nomadi/ Eurodeputata rom: Dubbi su 'assoluzione' Ue per Italia
... e naturalmente se ne discute anche su Sucar Drom in diversi post