presidio Opera Nomadi giovedì 12 maggio ore 17,00 in Provincia
Di Fabrizio (del 10/05/2005 @ 12:20:25, in Italia, visitato 3296 volte)
da Maurizio Pagani
GIOVEDI’ 12 MAGGIO ORE 17,00 PRESIDIO DAVANTI ALLA PROVINCIA DI MILANO VIA VIVAIO 1 Negli ultimi quattro anni il numero di rom presenti nel Comune di Milano e in Provincia è sensibilmente aumentato per l’arrivo di centinaia di famiglie emigrate dalla Romania. Si tratta di una popolazione urbana di circa 4.000 persone, suddivise complessivamente in 15 diverse comunità di rom e sinti, per la metà italiani, che raddoppiano il proprio numero nell’intera area provinciale. Periodicamente l’attenzione delle istituzioni, dei mezzi di comunicazione e dei cittadini si concentra su fatti gravi, veri o presunti, di forte impatto emotivo, scoprendo una “emergenza” ormai strutturale lungo i nuovi confini della miseria metropolitana, delle pessime condizioni di vita e dei luoghi abitati dalle persone immigrate, degli arresti o espulsioni degli “irregolari”, dei disagi profondi di chi vive, pur non avendolo chiesto, ai margini della società. Dalla dinamica dei conflitti che contrappone e divide, anziché avvicinare, le genti rom alle Istituzioni (nei luoghi del confronto che si chiamano via Triboniano o via Barzaghi, Capo Rizzuto o via Adda, San Dionigi o ancora l’area Falk di Sesto San Giovanni) emerge l’assenza nella sfera pubblica di critiche costruttive circa gli esiti e le modalità delle politiche adottate, spesso risolte nei soli “sgomberi” e nella tragedia dei beni comuni, che non hanno favorito alcun significativo processo di apprendimento istituzionale nè di convivenza civile. Di fronte al fallimento dei processi istituzionali che hanno visto operare in modo approssimativo e sbagliato il Comune di Milano, la Prefettura e la Questura (anche di recente con il controverso e discutibile piano di ristrutturazione dell’area di via Triboniano), occorre che anche la Provincia di Milano, sul cui territorio sono presenti in modo consistente e non transitorio i gruppi rom, faccia la propria parte promovendo, senza più esitare, piccole azioni concrete di tutela dei diritti dei cittadini rom e adottando un programma più generale di interventi di “qualità sociale” che ridiano fiducia nelle Istituzioni e speranza ai cittadini più deboli.
Chiediamo quindi che: 1. venga realizzato con urgenza un monitoraggio della situazione nei 188 Comuni del territorio provinciale; 2. si ricerchino possibili soluzioni abitative alternative al campo di via Triboniano e via capo Rizzuto coinvolgendo le Amministrazioni Comunali della provincia in progetti abitativi rivolti a piccoli nuclei, anche attraverso la fattiva cooperazione di risorse umane e professionali delle medesime famiglie rom; 3. l’Assessorato alla Tutela dei Diritti dei Cittadini si impegni da subito a favorire anche presso la propria sede istituzionale l’elezione di una stabile residenza per le famiglie censite in regola, al fine di dare piena attuazione ai diritti di cittadinanza e alla regolarizzazione dei documenti; 4. vengano garantite, di concerto con il CSA (ex Provveditorato agli studi), risorse appropriate per sostenere l’iscrizione e la frequenza dei minori alle scuole dell’obbligo contribuendo in tal modo a promuovere una effettiva tutela per le centinaia di minori rom a cui tale diritto viene negato con il rischio di incrementare i fenomeni di devianza e microcriminalità. I promotori dell’iniziativa e le comunità rom non mancheranno di dare il proprio fattivo contributo, che non può tuttavia prescindere dall’impegno richiesto di attivare concrete azioni di solidarietà e di sostegno civile e politico.
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