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ANSA a confronto
Di Fabrizio (del 09/08/2005 @ 23:14:26, in media, visitato 2169 volte)

Ho sempre pensato che la lingua inglese fosse più sintetica di quella italiana. Non sempre è così: propongo un confronto all'americana della stessa notizia (e stessa agenzia).

Cassazione: si a espulsioni motivate

Accolto ricorso prefetto Milano, aveva espulso 15 rom
(ANSA) - ROMA, 8 AGO - La Cassazione da il via libera alle espulsioni collettive degli extracomunitari privi del permesso di soggiorno motivate. Il provvedimento espulsivo deve avere una motivazione, anche identica, nei confronti di ogni singola persona priva dei documenti in regola. La Suprema Corte ha accolto il ricorso della prefettura di Milano contro il decreto del Tribunale di Milano che, lo scorso agosto, aveva annullato i decreti di espulsione di 15 rumeni di etnia rom.

 


 La stessa tradotta in inglese (e da me ritradotta in italiano) diventa così:

Cassazione: sì a espulsioni di massa
Da considerare i casi individuali
(ANSA) - ROMA, 8 AGO - Deportazioni collettive di migranti irregolari sono accettabili a determinate condizioni, così si è espressa lunedì la Corte di Cassazione.

La Corte ha stabilito che le autorità possono espellere gruppi amplii di stranieri con la medesima motivazione, anche se ogni singolo caso va valutato.

La decisione ha ribaltato quella del TRibunale di Milano, che aveva giudicato l'espulsione di 15 migranti Rom non in regola coi permessi di soggiorno, come in violazione della Convenzione Europea sui Diritti Umani - Protocollo 4, Articolo, che proibisce "le espulsioni collettive di stranieri".

La Cassazione ha stabilito che questo non si debba applicare in Italia, quando ci siano sufficienti rassicurazioni che la richiesta di espulsione sia stata esaminata su basi individuali, anche se la stessa si applichi a più persone.

La Cassazione ha deciso che il fatto che diverse persone siano espulse per la stessa ragione, sia "irrilevante" ai fine della Convenzione.

Sottolinea come ai migranti sia stata fornita adeguata protezione e il diritto all'assistenza legale, perché potessero rimanere in Italia.

Laura Boldrini, portavoce per l'Italia dell'Agenzia dei Rifugiati delle Nazioni Unite, ha giudicato positiva la decisione, nonostante il suo tono generale.

"La Corte ha sottolineato l'importanza di verificare i casi individuali, come pure la salvaguardia dovuta ad ogni immigrato che staper essere espulso," ha detto.

Boldrini si è poi riferita alla recente decisione dei ministeri degli interni di cinque paesi dell'Unione Europea, dilavorare congiuntamente per deportare immigrati della medesima nazionalità. Ha descritto il piano - secondo cui i migranti espulsi da Italia, Francia, Germania, UK e Spagna siano trasportati col medesimo volo - come un tipo di espulsione collettiva.

Queste deportazioni collettive sono state ripetutamente nei titoli di testa delle notizie italiane l'anno scorso, con particolare enfasi sulle espulsione verso la Libia.

Si ritiene che oltre un migliaio di migranti siano stati trasportati in aereo in Libia e circa altri 200 abbiano incontrato lo stesso destino a marzo.

La decisione aveva sollevato ampie critiche da parte dei membri delle opposizioni, delle organizzazioni umanitarie, dell'Agenzia per i Rifugiati dell'ONU e della Corte Europea sui Diritti Umani.

In aprile il Parlamento Europeo aveva votato una risoluzione che condannava le espulsioni, mentre Amnesty International aveva pubblicato una serie di riserve, in quanto le deportazioni collettive sono proibite dalle leggi internazionali.

I gruppi umanitari paventano che le deportazioni collettive violino le regole internazionali sui rifugiati, e che i casi individuali non siano esaminati adeguatamente.

Il governo italiano, che ha fatto della lotta all'immigrazione illegale una sua priorità già dal 2001, ha difeso le deportazioni collettive, rimarcando che ogni richiesta di asilo è esaminata caso per caso.

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