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Integrazione Rom: Sardegna esempio positivo
Di Fabrizio (del 25/07/2008 @ 11:27:58, in Italia, visitato 1660 volte)

Ricevo da Roberto Malini

Il Gruppo EveryOne e gli antirazzisti sardi esultano: dalla campagna per i Rom di Terralba nasce un programma di integrazione positiva che coinvolge tutta la regione

Il 22 giugno scorso il Gruppo EveryOne, insieme agli Amici dei Rom di Terralba (Oristano) ha iniziato una campagna contro lo sgombero dell'insediamento locale, composto da 52 Rom: 23 adulti e ben 28 bambini. Il Comune di Terralba aveva deciso, formalizzando la decisione con un'ordinanza, di evacuare la comunità Rom, senza offrirle alcuna alternativa di alloggio. Alessandro Matta, esponente sardo del nostro gruppo, ha dedicato un impegno particolare alla riuscita dell'azione di protesta. La campagna EveryOne proponeva agli antirazzisti di tutta Italia di inviare e-mail di protesta al sindaco di Terralba. "E' da segnalare che ci sono molti anziani, molti bambini che frequentano le scuole," scrivemmo al primo cittadino e alle altre autorità locali, "e non paiono esserci grossi problemi con la comunità terralbese, a parte il fatto che le condizioni in cui vivono i Rom sono di indigenza ed emarginazione. Insieme agli amici dei Rom di Terralba lanciamo un accorato appello: aiutateci a evitare la tragedia umanitaria dello sgombero del campo nomadi di Terralba. Mettere in mezzo alla strada famiglie Rom integrate, ma prive di mezzi di sostentamento, equivarrebbe ad annientarle". L'azione a sostegno dei Rom di Terralba è stata da noi portata all'attenzione della Commissione per i Diritti Umani del Parlamento europeo, al Comitato contro le discriminazioni delle Nazioni unite, all'ERRC, alle principali organizzazioni internazionali per la tutela dei Diritti dei Popoli e ai media internazionali. Nonostante questo, le famiglie sono state costrette ad abbandonare il campo e sono state ospitati presso la comunità Il Samaritano, fondata da don Giovanni Usai. Il sindaco di Terralba, irriducibile antizigano, ha tentato di cacciare i Rom anche dalla comunità, attrezzata decorosamente dalla protezione civile, con la motivazione che "nel campo non ci sono le condizioni igieniche". Per fortuna Giovanni Usai non si è arreso: "Qui si tratta di persone che hanno bisogno e voglia di integrarsi e non si può accettare che vengano cacciate da un momento all’altro senza motivo. Le condizioni igieniche ci sono, si tratta di discutere e ragionare, anche per tutelare i 23 minori che vanno a scuola, tanto alle elementari quanto alle medie e con ottimo profitto". Il prefetto, sentite le ragioni del parroco, gli ha consentito di mantenere le tende nel campo allestito al Samaritano, in attesa di una soluzione più consona. Intanto proseguiva la campagna a favore dei Rom di Terralba e da tutta Europa piovevano proteste nei confronti dell'amministrazione comunale. Ieri, 23 luglio 2008, finalmente la vicenda si concludeva felicemente, grazie all'intervento della Regione - il cui presidente è Renato Soru - che ha concesso alla Cooperativa “Il Samaritano” una decina di immobili dell’ex Ersat in comodato gratuito, perché sia realizzato un Villaggio della Solidarietà. Gli immobili si trovano nei territori di Arborea, Oristano e Terralba: l'Assessorato degli Enti Locali ha stanziato 80 mila euro per gli interventi di manutenzione. L’Assessorato alla Sanità ha già iniziato ad attivare programmi di sostegno per l’inclusione sociale a favore dei nuclei familiari in particolari condizioni di emergenza e povertà. Per portare avanti il progetto di integrazione delle popolazioni Rom sparse per la Sardegna saranno investiti subito 500 mila euro. Con questi programmi, la Sardegna dimostra di aver superato la fase dell'emarginazione ed esclusione delle comunità Rom per entrare nello spirito della nuova Europa, l'Europa della solidarietà, del'integrazione positiva e dei diritti umani. Il nostro gruppo segnalerà alla Commissione europea per i diritti umani Renato Soru e la Regione Sardegna quali esempi virtuosi di accoglienza in questo periodo di deriva razzista che coinvolge molte regioni italiane, in cui istituzioni e autorità conducono una vera e propria campagna persecutoria nei confronti di Rom e Sinti.

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