Schedare i bambini? A Como si comincia da quelli italiani
Di Fabrizio (del 03/07/2008 @ 20:49:54, in Italia, visitato 1531 volte)
Ricevo da Giorgio Bezzecchi
Provocazione di Acli e Caritas che lanciano l'iniziativa ''Schediamoci
tutti'': raccolte oltre 200 schede con i dati biometrici di bambini da un mese a
14 anni. Oggi le due organizzazioni incontrano il prefetto
MILANO - "Mi chiamo Paolino, ho dieci anni e sono uno zingaro". E accanto
l'impronta del proprio polpastrello riprodotta a inchiostro. Così, inviando la
scheda con i propri dati biometrici, più di duecento bambini comaschi hanno
aderito all'iniziativa "Schediamoci tutti" lanciata nei giorni scorsi dall'Acli
e dalla Caritas di Como. Questa mattina, alle 11.30, i responsabili delle due
organizzazioni cattoliche incontreranno il Prefetto di Como, Sante
Frantellizzi, per spiegargli i motivi della "raccolta" e consegnargli
simbolicamente due schede, appartenenti a un bambino e a una bambina. Una
"provocazione" per mantenere viva l'attenzione pubblica sulla questione rom, sul
rischio discriminazione causato dallo scivolamento verso la paura. Nello
specifico, a essere simbolicamente contestato è il progetto annunciato nei
giorni scorsi dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, di prendere le impronte
digitali anche ai rom minorenni.
"Il progetto nasce dall'esigenza di riflettere su questi temi - dice Luisa
Seveso, presidente dell'Acli di Como - "Non c'è intento polemico, ma la volontà
di ricordare che ci sono altri modi per affrontare il problema, cercando
l'inclusione e non ghettizzando un'etnia". "Visto che la soluzione delle
impronte è stata presentata come un vantaggio per i piccoli rom - aggiunge con
ironia Sonia Manighetti, coordinatrice del progetto per Acli - abbiamo pensato
che fosse giusto prenderle anche ai nostri bambini".
La scheda, da compilare e consegnare all'Acli (via Brambilla, 35) è stata
diffusa nei giorni scorsi attraverso i media. Più di duecento le schede finora
arrivate, compilate da bambini di un mese come di 14 anni di età (verosimilmente
assistiti dai genitori, che devono apporre la loro firma sulla scheda). "Ma
l'iniziativa è ancora in corso - aggiunge Luisa Seveso - continueremo anche nei
giorni successivi a raccogliere le schede". Prevista anche una raccolta firme
per i genitori, con tanto di orma digitale riprodotta accanto. (Francesco Abiuso)
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