A Milano lunedì 7 giugno, a partire dalle ore 14.00, si terrà un presidio
davanti alla Prefettura di Milano per chiedere la revoca dell’Ordinanza n. 3677,
30 maggio 2008, "Disposizioni urgenti di protezione civile per fronteggiare lo
stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunità nomadi nel
territorio della regione Lombardia".
L’ordinanza, come ribadito dal Ministro Maroni, è già in vigore dal 30 maggio e
impone al Prefetto Lombardi, Commissario per l’emergenza "nomadi", di provvedere
immediatamente alle seguenti azioni:
- "monitoraggio dei campi autorizzati in cui sono presenti comunità nomadi ed
individuazione degli insediamenti abusivi" (articolo 1, comma 2, punto "b");
- "identificazione e censimento delle persone, anche minori di età, e dei nuclei
familiari presenti nei luoghi di cui al punto b), attraverso rilievi
segnaletici" (articolo 1, comma 2, punto "c).
Tale provvedimento è inutile e discriminatorio. Inutile, perché il Prefetto
Lombardi potrebbe acquisire i dati precisi sulle presenze nei cosiddetti "campi
nomadi", direttamente dagli Uffici anagrafici comunali. Discriminatorio perché
porterà a fotosegnalare dei bambini in tenera età e non solo per la sola "colpa"
di vivere in un "campo nomadi".
Il Ministro Maroni, alla Camera dei Deputati, ha affermato che il "censimento"
sarà effettuato in tutti i "campi nomadi" senza alcuna distinzione, coinvolgendo
quindi anche Cittadini italiani. Il rilievo delle impronte digitali di Cittadini
italiani incensurati e di minori è anticostituzionale e discriminante.
Ad oggi le impronte digitali possono essere rilevate ad un Cittadino italiano
quando è arrestato o accusato di un reato. Inoltre, un Cittadino italiano che
richieda la carta d’identità elettronica (solo pochi Comuni lombardi offrono
questo servizio) è obbligato al rilievo dell’impronta dell’indice sinistro.
Questa misura è prevista anche per i minori con più di quindici anni. E’ da
rilevare che non è obbligatorio avere la Carta d’Identità, come documento
d’identificazione può valere ad esempio la patente di guida che non prevede il
rilievo delle impronte digitali. E comunque molti Comuni oggi non rilasciano la
carta d’identità elettronica perché non sono dotati della strumentazione
adeguata.
Secondo la normativa in vigore oggi in Italia un Cittadino italiano potrebbe
quindi non subire il rilievo delle impronte digitali e se volesse espatriare
potrebbe utilizzare il Passaporto. Oggi per il rilascio di questo documento
d’identità non vengono rilevate le impronte digitali.
In ultimo, è chiaro a tutti che questo "censimento" è rivolto solo ed
esclusivamente a Sinti e a Rom perché nei "campi nomadi" risiedono solo questi
Cittadini. Ma in Italia un’appartenente ad una minoranza etnica può essere
riconosciuto dallo Stato italiano per la sua appartenenza etnica solo
volontariamente, cioè deve essere lo stesso Cittadino che autonomamente e
volontariamente dichiara la propria appartenenza per poter godere dei diritti
sanciti dalla legge 482/1999.
In ultimo, non ci sarebbe nessun controllo su come questi dati sarebbero
utilizzati, tant’è che lo stesso Garante per la privacy ha rilevato che tali
modalità potrebbero coinvolgere delicati problemi di discriminazione, che
possono toccare anche la dignità delle persone e specialmente dei minori.
Per queste ragioni i Sinti italiani, insieme alle associazioni Sucar Drom e
Nevo Drom, presidieranno la Prefettura di Milano in Corso Monforte per chiedere
l’immediata revoca dell’Ordinanza n. 3677. I Sinti lombardi invitano tutti i
cittadini, i politici, gli intellettuali, i religiosi e la società civile a
partecipare per riaffermare i valori sanciti dalla Costituzione italiana.
Per informazioni Ministro di Culto Davide Casadio (MEZ), telefono 334 2511887,
e-mail casadio1970@libero.it,
sucardrom@sucardrom.191.it,
nevodrom@nevodrom.it