Vivienne Westwood porta i rom in passerella a Milano ed è subito polemica
Di Fabrizio (del 23/06/2008 @ 09:49:32, in Italia, visitato 1634 volte)
Ricevo da
Tommaso Vitale
ROMA (22 giugno) - Chi si aspetta uno stile silenzioso e senza sorprese cambi
passerella. Non c'è traccia nel Dna di Vivienne Westwood di quella pesante,
soffocante e sbiadita normalità. Sarà per l'aria rivoluzionaria respirata
accanto ai Sex Pistols al fianco del marito- manager della band punk britannica,
o per quell'inconsueta quanto invidiabile voglia di non ripetersi. Fatto sta che
madame Viv non si
arrende e dopo essersi battuta per i diritti civili aderendo alla campagna
Liberty creando t-shirt da collezione con lo slogan I am not a terrorist,
please don't arrest me, a Milano ha portato alla settimana della moda i rom.
Non solo la loro cultura tradotta in abiti per la collezione uomo
primavera-estate 2009, ma proprio loro. Sfilano modelli dalla pelle ambrata,
tatuaggi, sorrisi incastonati in dentature d'oro, catenoni e stampe floreali,
cachemire indiano, camicie a righe e pantaloni stretti e tirati. Resuscitato il
tartan westwoodiano di due icone come Cary Grant e Clark Gable, regalato
all'icona del fashion newyorkese Carrie di
Sex and City l'abito (sfortunato) per convolare a nozze con l'amato Big,
madame Viv è scesa in strada, ha respirato le atmosfere dei vicoli metropolitani
senza casa e si è lasciata affascinare dalla cultura dei nomadi. Cosa non
gradita a tutti.
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