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Cartura (PD) I rom se ne vanno….nel paese accanto
Di Fabrizio (del 26/05/2008 @ 09:36:35, in casa, visitato 1566 volte)

Ricevo da Maria Grazia Dicati

Quanto sta succedendo in questi giorni ad un gruppo di rom Kalderash che si spostano nel territorio della provincia di Padova, è la prova tangibile di quanto siano irrealizzabili e strumentali le proposte di coloro che rilasciano dichiarazioni sul fatto che i nomadi non devono diventare stanziali, ma che devono sostare in aree di transito temporanee secondo regolamenti stabiliti.

A dispetto di quanto dichiarato e sbandierato ai quattro venti, ai Rom viene letteralmente impedita la sosta anche per poche ore con ordinanze di sgombero, cartelli di divieto , dissuasori, fossati, transenne…
A nulla servono le loro motivazioni relative alle necessità legate alle tradizioni culturali, né vengono prese minimamente in considerazione le loro legittime richieste ed esigenze di poter incontrare parenti di un determinato territorio.
Il tam tam dei vari amministratori locali li raggiunge prima ancora del loro arrivo e scatta immediatamente l’ordinanza di sgombero, alla faccia del rispetto delle leggi.

A testimonianza di quanto si afferma, riportiamo l’articolo 1 del regolamento e della disciplina degli interventi sulla presenza delle popolazioni nomadi nel territorio Veneto:
Art.1 La Regione Veneto, nel rispetto della legislazione vigente e fatte salve le limitazioni che la legge stabilisce per motivi di sanità e sicurezza, riconosce il diritto al nomadismo ed alla sosta sul territorio regionale e ne disciplina l'esercizio, secondo le modalità previste. (Maria Grazia Dicati)

Ecco una delle cronache del Gazzettino di Padova di Stefania Mastellaro
Dopo lunghe trattative, i nomadi hanno lasciato ieri sera alle 19 Cagnola. Ma hanno fatto poca strada. Sono andati a parcheggiare le loro roulotte a Conselve, in zona industriale. La sosta in questo Comune potrebbe essere davvero breve, visto che già ieri sera il sindaco Antonio Ruzzon ha mobilitato immediatamente le forze dell'ordine e ha emesso un'ordinanza di sgombero immediato. A tarda ora le forze dell'ordine erano ancora impegnate a mediare con i capi della comunità Rom. Il Comune di Padova non ha voluto sentire ragione di nessuna sorta. Il campo di via Longhin, dove i Rom avevano intenzione di recarsi ieri sera, per il momento è "off limits". E a ribadire il concetto ci hanno pensato alcuni agenti della polizia municipale di Padova, che in più riprese si sono recati a Cagnola a controllare la situazione. E a ribadire al capo della "comitiva" che Padova era meglio lasciarla perdere. E così, dopo alcune ore dalla scadenza della ordinanza di sgombero, emanata dal Comune di Cartura, un primo gruppo di circa quindici roulotte e camper ha lasciato Cartura per andare a piazzarsi in zona industriale a Conselve. Il secondo gruppo è partito un po' più tardi, evitando di congestionare il traffico, già di per sé caotico della Conselvana soprattutto nelle ore di punta.
Una giornata a dir poco campale, cominciata ieri mattina di buonora. Il comandante della polizia municipale di Cartura si è recato fin dalle prime ore del mattino a ricordare ai nomadi che alle 13 sarebbe scaduta l'ordinanza di sgombero. All'inizio è cominciata una trattativa, portata avanti dal vicesindaco Romano Terrassan con Sandro Hudorovic, capo di tutta la carovana in sosta. Hudorovic chiedeva tempo, altri due giorni, per poter raggiungere nel fine settimana il campo di via Longhin a Padova e incontrarsi con i loro colleghi per la festa evangelica di fine maggio. Festa che sembra destinata a diventare l'occasione per parlare dei problemi che stanno vivendo le comunità nomadi in questi giorni in tutta Italia. La data ipotizzata per questo megaraduno, al quale dovrebbero partecipare anche nomadi provenienti dai campi di Napoli, Roma, Torino e anche da Spagna, Francia e Germania, sarebbe il 31 maggio. Intanto gli abitanti del paese hanno salutato con soddisfazione la partenza dei Rom.
«Sono stati di parola - ha detto il vicesindaco di Cartura Romano Terrassan, eletto tra le fila della Lega Nord - e hanno lasciato il parcheggio quasi come lo hanno trovato. Consiglio al mio collega di Conselve Antonio Ruzzon di portare pazienza due giorni, e poi e ne andranno anche dal suo Comune».
«Gente senza cuore - ha inveito ieri sera Sandro Hudorovic prima di partire - vorrei sapere cosa vi abbiamo fatto. Chiedete agli abitanti del paese che problemi abbiamo provocato in questi giorni. Noi siamo gente per bene. Lunedì notte abbiamo addirittura sventato un furto nello stabile dell'ex zuccherificio che si trova proprio qui davanti. Ci costringono a partire di sera con ottanta bambini appresso. Noi siamo cittadini italiani, non facciamo del male a nessuno. Cosa possiamo farci noi se alcuni Rom di etnia romena hanno tentato di rubare dei bambini? Anche tra voi italiani ci sono molti delinquenti che violentano i loro figli e picchiano le loro mogli. Noi non abbiamo nulla a che fare con queste persone, siamo brava gente che non dà fastidio a nessuno».
Sandro Hudorovic ieri sera aveva il suo da fare a tenere calmi gli altri Rom, che non hanno accettato di buon grado il fatto di doversene andare da quel posto alle sette di sera.
«La nostra vita è questa - aggiunge Hudorovic attorniato da una decina di bambini che gli girano intorno e che chiedono una foto al nostro fotografo - siamo nati Rom e per nulla al mondo siamo disposti a cambiare. Voi non vivreste mai nelle roulotte, noi mai nelle case». E ora si replica a Conselve.