COMUNICATO
Come ogni anno, a partire da Carlo Cuomo, di cui ricorre quest’anno il decimo
anniversario della morte, Rom e Sinti, ‘milanesi’ indesiderati, parteciperanno
al corteo del 25 Aprile dietro lo striscione della loro Associazione Aven
Amentza – Unione di Rom e Sinti, con sede nel campo comunale di via
Triboniano.
Il volantino distribuito ricorda, come sempre (siamo un paese di memoria corta,
è bene insistere), le persecuzioni e le stragi nazifasciste contro Rom e Sinti,
e la loro partecipazione alla Lotta di Liberazione, senza conseguenze
liberatorie, a tutt’oggi, dalla guerra del pregiudizio. Essi rimangono in attesa
–vera prova di resistenza!- d’un 25 Aprile, che viene tutti gli anni, ma non per
loro.
Ma il testo denuncia anche l’aggravarsi di atteggiamenti persecutori, in cui si
distinguono nuovi ‘amministratori’, esperti spesso bipartisan nell’eliminazione
(‘solo’ sgomberi, per carità) di problemi e portatori, anzi che nella loro
soluzione: denomadizzare, parola nuova per spregevoli pratiche nazifasciste, che
sembravano consegnate ad una dolente memoria. Berlin ohne Zigeuner, Berlino
senza Zingari, era lo slogan che accompagnò le Olimpiadi del 1936, prima tappa
della strada verso Auschwitz. È la sicurezza, ragazzi. Ma per chi?
Intanto Rom e Sinti cercano di crescer famiglia e lavorare: in nero,
sottopagati, licenziati non appena un indirizzo li denuncia come Zingari. E,
beninteso, nomadi , e pertanto ladri.
Per i Rom, conclude il testo, clandestini sono i diritti.
Un saluto cordiale dal presidente Ernesto Rossi.
70° anniversario del Manifesto della Razza, base per le Leggi razziali,
60° anniversario della Costituzione italiana,
SESSANTATREESIMO 25 APRILE DI LIBERAZIONE
non solo per gli Italiani ma per tutti coloro che qui sono giunti in cerca di
una terra di pace e di lavoro, di democrazia, dove ricostruire la propria vita e
riprogettare il proprio futuro.
se questo è un paese libero
lo deve alle lotte e al sacrificio di chi si è opposto alla dittatura fascista e
all’occupazione nazista, che molti, interessati o confusi, cercano oggi di
dimenticare, così come si cerca di cancellare la Storia, quella delle violenze e
delle stragi, delle deportazioni, dei campi di concentramento e di sterminio.
In tutta Europa, dovunque si è organizzato un movimento di Resistenza, Rom e
Sinti ne hanno fatto parte; spesso talmente numerosi da costituire intere
formazioni, con propri comandanti (come in Jugoslavia, in Francia, in
Slovacchia); spesso compiendo imprese e atti di valore personale e d’importanza
storica; talvolta persino ottenendo il riconoscimento di una medaglia, in cambio
d’una vita sacrificata. VOGLIAMO DIFENDERNE LA MEMORIA
Rivendichiamo, così come facciamo per le centinaia di migliaia di nostri (e
vostri!) fratelli, sterminati dagli oppressori, che queste persone stiano col
loro nome nella schiera di coloro che hanno contribuito a liberare questo ed
altri paesi e a porre le basi di una nuova Europa. Senza confini, proprio com’è
nella nostra antica cultura. Ecco i nomi degli ignoti partigiani
rom e sinti italiani:
*il rom istriano Giuseppe Levakovich, detto Tzigari, che militò nella
Brigata “Osoppo”, in Friuli, agli ordini del comandante Lupo *Rubino Bonora,
partigiano nella Divisione “Nannetti” in Friuli *Walter Catter, eroe
partigiano, uno dei Martiri di Vicenza, fucilato l’11 novembre 1944 *suo cugino
Giuseppe Catter, fucilato ventenne nell’Imperiese da brigatisti. Il suo
distaccamento ne prese il nome. È decorato al valore. *il sinto piemontese
Amilcare Debar, l’unico ancora vivente, staffetta e poi partigiano
combattente nella 48^ Bgt. Garibaldi “Dante Di Nanni”, comandata da Colajanni.
Dopo la guerra fu rappresentante del suo popolo alle Nazioni Unite.*E molti
altri, ancora più ignoti.
Il 25 Aprile è arrivato anche grazie a loro, ma per i Rom e i Sinti non è
arrivata la liberazione dal pregiudizio che ha segnato tutta la loro storia. E
ancora oggi li opprime.
Quest’anno è il decimo anniversario della morte di Carlo Cuomo, che dedicò la
sua vita alla lotta per la giustizia e la libertà, mettendo al centro del suo
ultimo impegno i diritti basilari di Rom e Sinti.
SGOMBERI SGOMBERI SGOMBERI SGOMBERI SGOMBERI SGOMBERI SGOMBERI
Oltre 300 SGOMBERI in pochi anni a Milano e provincia
Questo significa donne e bambini che vagano abbandonati, persa la scuola e ogni
avere; uomini che vanno a lavorare senza una casa in cui fare ritorno, senza
saper dove ricoverare la propria famiglia:
certi amministratori si liberano dei problemi invece di affrontarli e
risolverli: così siamo tutti capaci
senza grandi stipendi. Denomadizzare è il verbo di ultima moda: parole nuove per
idee e pratiche vecchie, spregevoli, inumane, nazifasciste: Berlin ohne Zigeuner,
1936, Olimpiadi di Berlino senza Zingari. Deportati. Così è cominciata la storia
di Auschwitz. Siamo l’unico altro popolo, insieme agli Ebrei, sterminato durante
la Seconda Guerra Mondiale, per la sola colpa di esistere. È un dolore che non
si cancella mai. Ma ritorna più vivo quando vediamo fra voi quelli che
rimpiangono un passato infame. E senza vergogna pregano non si sa quale dio, in
chiese che non li vomitano fuori.
Punire chi commette reati, italiano, rom, sinto, o altro.
Casa, lavoro, scuola, salute, cultura per tutti!
Se un italiano ruba, è un ladro – se un rom ruba, tutti i rom sono
ladri – la sentenza è senza appello.
Non importa se ti alzi alle quattro del mattino per andare in cantiere per 10-12
ore di lavoro in nero, malpagato, senza sapere se tornerai a casa vivo o
storpiato. Costruiamo le vostre case; a noi offrono campi, container e
roulotte. Se no, baracche. O dormitori comunali, per dividere le nostre
famiglie. Per poter fingere e sostenere che siamo nomadi, anche se
abbiamo lasciato in patria le nostre case.
se la legge è uguale per tutti, perché per Rom e Sinti ci
vogliono leggi, regolamenti, patti speciali?
L’Unione Europea è formata da 27 stati e una nazione: questa siamo noi.
(dichiarazione ufficiale del Parlamento dell’Unione Europea)
* *** *
La nostra ASSOCIAZIONE “AVEN AMENTZA” – UNIONE di ROM E SINTI
è nata quattro anni fa per combattere il pregiudizio, con
l’incoraggiamento di CGIL Lombardia, Camera del Lavoro e Coop Lombardia. È
un’associazione di Rom, Sinti e non rom (gagè).
La nostra impostazione: *avere voce come Rom e Sinti, perché oggi, qui,
siamo muti *difendere concretamente i nostri diritti, per consolidare
l’esercizio dei doveri *usare l’associazione come percorso d’integrazione
nell’esercizio della democrazia *difendere la legalità e la sicurezza di tutti.
Partecipiamo al progetto europeo di ricerca RomEco; stiamo compiendo una
ricerca sulla partecipazione dei Rom e Sinti alla Resistenza. Ma
l’iniziativa di gran lunga più scandalosa cui abbiamo dato vita, grazie al
sostegno attivo di Camera del Lavoro di Milano e FILLEA Cgil, è stata l’apertura
(giugno 2005) d’uno sportello sindacale, tuttora attivo, nei campi di via
Triboniano, per il controllo delle buste paga e delle situazioni
lavorative di numerosi Rom, romeni e bosniaci.
SICUREZZA PER TUTTI – LA SICUREZZA È UN BENE COLLETTIVO, NON PRIVATO
Decine di Rom perdono il lavoro perché identificati dall’indirizzo del campo
come Zingari
Venite con noi! Questo significa Aven Amentza in romanès. Chi è interessato ai
nostri progetti e al nostro modo d’agire, può contattarci al telefono sotto
indicato o all’indirizzo meg.rossi@tin.it.
Per i Rom, clandestini sono i diritti
sede legale: Via Triboniano 212 – 20156 Milano (Italia). Tel.
+39.(02).48409114