Francia
Di Fabrizio (del 12/03/2008 @ 15:23:36, in casa, visitato 2555 volte)
In corrispondenza col primo turno delle elezioni municipali, il 59% dei
sindaci uscenti si dichiara sfavorevole all'accoglienza della Gens du voyage
sul loro comune.
Pertanto, dal 2000, la legge Besson (n°2000-614 del 5 luglio 2000) obbliga
tutti i comuni a realizzare aree di stazionamento ed a rispondere ai bisogni
abitativi nella loro politica locale d'urbanesimo. La Commissione nazionale
consultiva per i diritti dell'uomo (CNCDH) ha appena pubblicato uno studio che
conferma l'urgenza di agire. In otto anni, solamente un quarto dei posti di accoglienza
previsti sono stati aperti, forzando la Gens du voyage a soste irregolari
nei luoghi disponibili. E' utile ricordare che se le Gens du voyage sono
a volte collegabili ad atti punibili, si tratta soltanto di una minoranza -
nella medesime proporzioni del resto della popolazione - che una volta di più
funge da pretesto al rifiuto di una popolazione in perdita di cultura e di
riferimenti culturali, la cui integrazione non può essere abbordata come per
altre Comunità da parte il loro statuto di nomadi. Questa situazione è
generalmente la conseguenza delle pressioni fatte dalle istanze decisionali
economiche che rifiutano la loro vicinanza e fanno pressione sui municipi per
ritardare le attribuzioni di superfici sistemate. "Troppo spesso fanno passare
l'economico prima dei Diritti dell'Uomo." Lo Stato deve riconoscere infine il
caravan come un alloggio, con tutti i suoi diritti e doveri legati.""La legge
sul diritto all'alloggio deve anche potersi applicare senza discriminazione
secondo il modo di vita."Esiste ora una nuova "politica di discriminazione nei
confronti della Gens du voyage: questa politica se traduce in
comportamenti populisti di diversi governi a scala europei. Dalla Romania.
passando per l'Italia e la Francia le politiche di rifiuto fondate su eventi
specifici o isolati, fanno pensare che ci sono probabilmente gruppi di pressione
politici ed economici che intendono aggravare ancora di più la situazione dei
non-diritti, dell'esclusione, della Gens du voyage. La situazione
generale di quest'ultimi sembra ormai alla mercé dell'infrazione inferiore
commessa da una persona della loro Comunità. Processo che nessuna democrazia
deve tollerare. "In mancanza di una persona non deve generare la condanna
dell'insieme della Comunità." Questo al solo scopo di soddisfare il "benessere"
ed il "bene-pensare" di un'altra parte della popolazione." "Ma sembra molto più
semplice chiamare all'esclusione ed alla repressione ", piuttosto che avere un
dibattito di fondo con i rappresentanti di questa Comunità, dibattito che deve
essere messa oggi su scala europea." Per la LBDH M. Herjean.
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