Da
Roma_ex_Yugoslavia
MITROVICA, Kosovo, October 16 (UNHCR) – L'agenzia ONU per i rifugiati ha
aiutato 92 membri delle minoranze kosovare dei Rom, Askali ed Egizi (RAE) a
ritornare nel loro quartiere nella città divisa di Mitrovica.
I RAE, di 18 famiglie, sono tornati lunedì e giovedì nel quartiere
meridionale della Mahala. Avevano lasciato Mitrovica nel 1999 e trovato rifugio
nel Kosovo settentrionale, come pure in Montenegro e nella città serba di Novi
Sad.
I 92 RAE sono entrati nel blocco di due edifici della Mahala, che era stata
distrutta dopo che otto anni fa gli abitanti erano scappati per paura degli
attacchi degli estremisti. Il comune di Mitrovica ha garantito il terreno su cui
sono stati costruiti i nuovi appartamenti.
I rifugiati sono stati accolti dall'UNHCR e da Fatmire Berisha, vice
presidente dell'assemblea municipale di Mitrovica, che si è impegnato ad
assistere alla loro reintegrazione. "Siamo felici di vedere la gente che torna
alle proprie case... e cominciare una nuova vita," ha detto Sunil Thapa, capo
dell'ufficio UNHCR di Mitrovica.
I RAE hano ricevuto pacchi con cibo e non-alimentari per un periodo iniziale
di tre mesi. L'agenzia ONU per i rifugiati li aiuterà e consiglierà nelle aree
dei diritti di proprietà, socio-economici, registrazione civile e capacità di
costruire ed iniziative redditizie.
L'UNHCR ha iniziato il ritorno assistito delle comunità RAE nella Mahala a
marzo, quando in 118 fecero ritorno. I ritornati hanno detto di non ritenere la
loro sicurezza la principale tematica, ma la polizia pattuglierà l'area.
Minire* madre di due figli, è felice di aver fatto ritorno
dopo otto anni passati in una serie di centri collettivi. "Siamo convissuti con
la povertà, senza adeguate condizioni igieniche e i miei bambini sono stati a
lungo malati," ricorda. "In questi ultimi due giorni ho pianto dalla felicità,"
aggiunge.
Ci sono scarse opportunità di impiego nella Mahala, benché i residenti più
intraprendenti tentino di decollare con alcune piccole attività: un internet
caffè, un bar e una sartoria con annesso negozio di vestiti. Minire spera di
poter adoperare le sue capacità di parrucchiera per fare un po' di soldi.
I fratelli Agron,* e Lumnije,*
rispettivamente di 11 e 10 anni, sono troppo giovani per ricordarsi il
quartiere, ma sono lo stesso eccitati nel traslocare nella nuova casa ed aiutano
i genitori portando le loro cose negli appartamenti. Si stanno anche informando
su come iscriversi a scuola.
"Abbiamo cambiato posto tante volte e a volte siamo stati obbligati a pagare
l'affitto" dice la loro madre ricordando la loro lunga assenza nel Kosovo del
nord. "in questi sette/otto anni ho fatto i mestieri di casa."
L'operazione di questa settimana è parte del Roma Mahala Return Project,
coordinato dalle autorità municipali in cooperazione con l'UNHCR ed altri
partners come l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE),
la missione ONU in Kosovo ed il Consiglio Danese per i Rifugiati. E' uno dei più
grandi progetti di ritorno in Kosovo.
Durante il conflitto in Kosovo del marzo-giugno 1999 oltre 900.000 di etnia
albanese furono forzati ad abbandonare il Kosovo. Fecero ritorno con l'ingresso
delle truppe NATO - iniziò allora l'esodo di 200.000 Serbi, Rom, Askali ed
Egizi. Secondo le stime UNHCR, circa 17.300 di loro hanno fatto ritorno.
Il fiume Ibar che attraversa Mitrovica, dal 1999 è diventato un simbolo della
divisione del Kosovo, con l'etnia albanese nel sud della città e quella serba
concentrata a nord. L'UNHCR stima in 21.000 il numero dei dispersi in Kosovo, di
tutte le comunità.
* Per tutelare gli interessati, i nomi sono stati
cambiati.
By Peninah Muriithi and Shpend Halili - In Mitrovica, Kosovo