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Dal quotidiano livornese “Corriere di Livorno”
Di Fabrizio (del 09/10/2007 @ 09:26:54, in Italia, visitato 2748 volte)

... di oggi, 8 ottobre 2007. Ma è proprio vero che le “comunità nomadi” condividono? Non è invece il caso di far sentire la vostra opinione in merito? Per e-mail al Corriere potete scrivere a 'redazione@corrieredilivorno.it'. Ciao. Isabella.

Cosimi: Mai più bimbi mendicanti - Presto gli assistenti sociali ai semafori

E le comunità nomadi condividono anche se chiedono "politiche di inserimento più adeguate"

di Gabriele Masiero

"Siamo pronti a mettere in campo una task force di educatori per togliere dai semafori i bambini mendicanti". Il sindaco, Alessandro Cosimi, ha deciso di dichiarare guerra agli adulti, spesso rom, che usano i loro figli per chiedere l'elemosina agli angoli delle strade. ''Faremo solo rispettare la legge che già esiste - ha aggiunto Cosimi - e siamo pronti a fare intervenire il tribunale dei minorenni''. L'idea del primo cittadino livornese potrebbe essere un progetto-pilota in Italia, non fosse altro perché non segue la strada delle ordinanze, come avvenuto a Firenze con i lavavetri, ma intende rafforzare l'attività dei servizi sociali per stroncare il fenomeno dell'accattonaggio compiuto dai bambini. "Il messaggio che vogliamo dare - ha spiegato Cosimi - è chiaro: a Livorno non è consentito mandare i bambini a chiedere l'elemosina. E per farlo siamo disposti a impegnarci concretamente. Abbiamo già contatto un pool di psicologi e pedagogisti che ci aiuteranno in questo percorso. Proporremo al Tavolo del volontariato di collaborare con noi per trovare, oltre alle struture pubbliche, altre case famiglia dove inserire i bambini tolti ai genitori che li costringono a mendicare. Prima andremo sul posto ad avvertire questi adulti e se la loro condotta proseguirà informeremo il tribunale dei minorenni affinché decida sull'eventuale affidamento ad altri dei loro bambini". Infine, ha detto Cosimi, "vogliamo dimostrare che Livorno non dimentica quanto è accaduto due mesi fa sotto il ponte di Pian di Rota, quando morirono quattro bambini nell'incendio delle loro baracche". "Non siamo una città indifferente - ha concluso - e lo vogliamo dimostrare con i fatti. Per questo i nostri servizi sociali monitoreranno costantemente la città. Abbiamo già ricevuto segnalazioni in merito, in particolare per quanto riguarda il semaforo che si trova vicino all'istituto Nautico, interverremo su quelle e non tollereremo violazioni di legge". Ok al progetto del sindaco livornese anche dal comitato nazionale "Rom e Sinti insieme" che però auspica anche politiche sociali che favoriscano l'inclusione di interi nuclei sociali. "E' giusto applicare le norme - ha detto Nazzareno Guarnieri, portavoce del comitato - perché legalità e sicurezza sono principi irrinunciabili, ma allo stesso modo occorre garantire politiche sociali adeguate per consentire a tutti una vita dignitosa. Perché disagio e illegalità non nascono mai per caso". Al comitato fanno capo oltre 60 leader e 16 organizzazioni di categoria. "E' assolutamente vero - ha precisato il portavoce della comunità Sinti e Rom - i bambini non devono mendicare per strada né, tanto meno, dovrebbero vivere in campi nomadi, che andrebbero smantellati. Ma purtroppo è altrettanto vero che spesso non hanno dove andare e la discriminazione contro le minoranze Rom e Sinti in Italia è ancora estesa in tutti i campi, dal privato al pubblico". In Italia, secondo Guarnieri, "sono rare le realtà dove le comunità sinti e rom sono considerate protagoniste sociali pensanti e dove sono attuate politiche di integrazione, di partecipazione diretta e di mediazione culturale". "I Sinti e i Rom presenti in Italia - ha aggiunto - vedono in molti casi negato il diritto alla residenza, alla sanità, alla scuola e al lavoro". E' quindi necessario, ha spiegato Guarnieri, "superare la politica dell'assistenzialismo e dell'accompagnamento sociale ed evitare politiche simili con altra denominazione che contengono sempre i requisiti dell'assistenzialismo". "Insomma, chi di noi sbaglia, ruba e sfrutta i bambini deve pagare - ha concluso - ma lo stesso deve valere per chi non è in grado di garantire politiche sociali adeguate".