Da
British_Roma
The Times 1 June 2007
Jan Kochanowski
Un Rom sfuggito dalle strette maglie naziste e divenuto studioso emerito della
cultura romani
Jan Kochanowski ha lasciato una solida eredità di libri in francese ed
inglese, di studi zingari, di cui aveva una conoscenza diretta.
Non sembrava destinato alla vita di studioso. Nato in una tribù dei clan Gila,
Stanga e Frundze, che vivevano in tende nelle foreste alla periferia di
Cracovia, Polonia, nel 1920, vagabondando senza meta con la sua famiglia estesa
attraverso gli stati sovietici del nord est Europa, e divenne esperto nelle
tecniche zigane di sopravvivenza. Così a circa 20 anni si ritrovò in Lettonia
nel mezzo dell'invasione tedesca, e parecchie volte riuscì ad evitare i campi di
lavoro e di sterminio.
Molti della sua famiglia morirono gassati in un sinagoga dove erano
ammassati, altri morirono quando i tedeschi diedero fuoco all'hangar dove
avevano cercato rifugio. Quando altri Rom vennero schierati in un bosco per
essere fucilati, il comandante tedesco prese Kochanowski da parte, dicendo: "Non
il ragazzo."
I suoi fratelli e sorelle non furono tanto fortunati. Caddero vittime del
genocidio che sopraffece tanto gli Zingari che gli Ebrei. Suo padre raggiunse le
forze sovietiche e morì come comandante dell'Armata Rossa durante i
combattimenti a Smolensk nel 1942.
Diversi anni prima, Kochanowski si era iscritto su un corso di studio a Riga.
Un pomeriggio gli arrivò un messaggio da parte si sua madre di lasciare
immediatamente la scuola perché i nazisti lo aspettavano per arrestarlo. Lei
aveva trovato un posto per nascondersi, a lui sconosciuto, ma seppe che doveva
lasciare la Lettonia.
Kochanowski andè in Francia dove, aveva imparato, l'autorità tedesca stava
vacillando. A Parigi nel 1944, d'altra parte, fu preso dai tedeschi e messo con
altri 100 lettoni nel campo periferico di Beauregard. Nuovamente, scappò e nel
gennaio 1945 raggiunse le Forze Polacche sotto il comando britannico.
La sua familiarità col polacco, le lingue baltiche ed il russo lo portarono
all'attenzione dell'intelligence britannico, ma declinò l'offerta di lavorare
come spia nell'Europa del dopoguerra. Era comunque orgoglioso di aver ricevuto
una medaglia per meriti di servizio e volle stabilirsi in Francia. Era un povero
rifugiato senza alcuna prospettiva, quando si innamorò di Elisabeth Morel,
figlia di un industriale. Dopo il loro matrimonio a Parigi nel 1950, si
trasferirono in una grande casa, anche se il matrimonio di un'alta borghese con
uno Zingaro era stato considerato uno scandalo.
Ci furono pressioni contro questo matrimonio. Kochanowski non era in grado di
trovare un impiego regolare, passando invece molto del suo tempo studiando
all'Università di Parigi. Un po' di denaro gli arrivava dal teatro. Già da
bambino era un buon ballerino e cantante, così la Troupe Bohémien fu lieta di
averlo assieme - ma non di pagarlo quanto era la sua popolarità presso il
pubblico.
Sua moglie notava, anche, che lui si sentiva colpevole di essere uno dei due
membri della sua famiglia scampati al terrore nazista. Nel 1960, erano nati nel
frattempo due bambini e una bambina, lasciò la famiglia. Aveva un PhD in
linguistica dalla Sorbona, e la determinazione a fare propaganda per i Rom e
scrivere di loro.
Non fu facile. Altri studiosi contestavano le sue credenziali. Sua madre
dovette arrivare a Parigi da Riga per conversare con lui, nel loro dialetto
romani, sui loro costumi, in fronte ad una giuria accademica. Sperando di aver
taciuto i rumori sulla sua persona, Kochanowski fondò la propria associazione,
Romani Yekhipe (Romani Assieme).
Nonostante il budget risicato, divenne influente. In Francia giocò un ruolo
fondamentale nell'abolire i documenti speciali richiesti ai Rom con i loro
personali dettagli fisici.
Kochanowski partecipò regolarmente alle conferenze romani internazionali,
dove promosse una controversa teoria linguistica sulla ragione della migrazione
verso ovest del suo popolo dall'India del nord. Con il suo nome polacco, e
talvolta sotto il patronimo romani di Gila, pubblicò parecchio sui Rom e i oro
dialetti, incluso uno dei primi libri di istruzione, Parlons Romani. Il suo
lavoro fu sempre stimato ma, con suo gran rammarico, non lo portò mai a
posizioni accademiche.
Kochanowski vedeva l'assimilazione come la morte culturale dei Rom e
richiedeva loro di essere orgogliosi della propria etnicità. Sempre diceva a
Saster, il suo primogenito, di "amare la natura e rispettare ognuno, ballare,
cantare... e fare l'amore con amore".
Per paradosso, i suoi figli finirono completamente assimilati nel mondo
non-Rom. Parte di ciò avvenne perché durante la loro crescita non ebbero modo di
imparare le loro tradizioni ancestrali e la madre lingua.
Sua figlia morì a 25 anni, dei figli sopravissuti uno diventò direttore del
balletto nazionale del Gabon e l'altro generale dell'aviazione militare
francese. Anche sua moglie gli è sopravissuta. Al suo funerale a Beauvais, la
bara è stata avvolta nella bandiera rom.
Jan Kochanowski (Vania de Gila), studioso romani, nacque il 6 agosto 1920.
Morì di cancro al pancreas il 18 maggio 2007, ad 86 anni.