A Varsavia una mostra in un parco, con le immagini del
passato della comunità rom.
Sono foto degli anni 50 e 60, ne scrive (in inglese) e
riprende le foto il blog
Romantic.
Giorno fortunato! Girando per il Parco Saski
di Varsavia questa mattina, per puro caso, mi sono imbattuta in una
esposizione fotografica sui Rom polacchi. "Rom - Immagini Dimenticate" La
collezione presenta documenti sulla vita di ogni giorno dei Rom polacchi negli
anni 50-60 del XX secolo. Queste immagini in bianco e nero sono probabilmente
l'ultima testimonianza del mondo e della vita nomadica dei Rom. Sembra che i
visitatori casuali di questa incredibile presentazione fossero fortunati -
queste foto non erano affatto pubblicizzate. Le foto sono di Janusz
Helfer, fotografo polacco di Cracovia, incantato dalla cultura rom.
Anche se la sedentarizzazione ha cambiato drammaticamente la vita dei Nomadi,
non ha eliminato le loro radici e tradizioni. Il fotografo ha catturato diversi
aspetti e momenti interessanti della vita quotidiana dei Rom polacchi. Vedrete
immagini di bambini sorridenti e delle generazioni più anziane, campi di tende e
momenti familiari.
Sono veramente felice di aver visto questa esposizione che ha attratto
l'attenzione di parecchie persone nel parco. Per fortuna! avevo con me la
macchina fotografica e sono ancora più felice di condividere con voi le foto.
[...]
L'accampamento dalle parti di Rzaska. E' del
periodo in cui si iniziò a parlare del futuro dei Rom che si sarebbero
sedentarizzati. Ci sono vagoni lovara [...] Trattasi di un incontro familiare e
stavano visitandosi e parlando l'un l'altro. Non ho mai assistito alla
situazione della formazione di un campo durante questi incontri. Lovara e
Keldereri vivevano separati. [...]
"Mi accorsi che questa ragazza seduta stava allattando il suo bambino e la
fotografai. Dopo che lei iniziò a nascondersi dietro il carro. Ho aspettato un
momento prima di farle un'altra foto mentre iniziava ad allattare. Per questo la
seconda foto è più interessante della prima."
"Di pomeriggio gli uomini aspettavano le donne di ritorno dalla città con un
po' di soldi e qualche gallina. Passavano il tempo bevendo del liquore. Con
l'arrivo delle donne si passava a cenare e si metteva da parte il resto del cibo
per l'indomani."
"Non chiediamo nessuna ricchezza, vogliamo vivere sui nostri percorsi.
Pioggia, tempesta e pianto. Queste SONO alcuni pezzi della nostra felicità
(canzone Papusha)
"Il bambino con una gallina" (seconda foto).