GLI APPRENDISTI STREGONI
Di Fabrizio (del 04/04/2007 @ 09:55:29, in Italia, visitato 2435 volte)
Quando le fiaccole illuminano la strada per le ronde
C’è da stupirsi che qualcuno si stupisca.
Le “ronde padane” proposte per controllare i campi nomadi non sono una novità,
un’improvvisa e incontrollabile deviazione dal percorso sin qui seguito
dall’operazione “Proteggiamo Milano” che ha vissuto il proprio culmine con la
manifestazione del 26 marzo scorso.
Non è il caso di dilungarsi sulle immagini lugubri che tali alzate d’ingegno
richiamano alla memoria, né sulla partita politica che si sta giocando
all’interno della maggioranza che governa la nostra città.
I propositi di chi oggi si appresta a presidiare Rogoredo e Gratosoglio -domani
si vedrà- non devono destare stupore: bastava ascoltare gli slogan dei militanti
leghisti che alla manifestazione del 26 marzo hanno sfilato dietro allo
striscione “Zingari, fora dai ball!”.
I militanti del Carroccio gridavano:“Non ne vogliamo/zingari non ne
vogliamo”, “Clandestino, zingarello/il tuo posto è sul battello” .
Bastava ascoltare e prevedere. Del resto erano le stesse forze politiche che
erano state protagoniste del presidio anti-rom di Opera, con tutto ciò che ne è
seguito.
Una volta innalzato il vessillo della sicurezza non bisognava essere dotati di
capacità profetiche per prevedere che il primo bersaglio sarebbero stati i campi
nomadi e che coloro che avrebbero fatta sentire più alta la propria voce
sarebbero stati gli imprenditori della paura, coloro che reclamano a gran voce
sicurezza ma si oppongono a qualsiasi percorso che porti a integrazione, dignità
e legalità.
Ma si sa gli apprendisti stregoni spesso non valutano appieno gli effetti delle
proprie azioni.
Effetti che si sono fatti già sentire concretamente e sono quantificabili.
Infatti, non solo è stata messa in moto una deriva che sarà difficile arrestare,
ma è stata sconfessata la politica messa in atto dall’Assessore Moioli che
puntava a disegnare dei percorsi di riconoscimento e inserimento per i nomadi.
Anche le cifre parlano chiaro: 400.000 euro dirottati dalle politiche sociali a
quelle per la sicurezza.
Beniamino Piantieri
|