Da
Roma_Francais
Alcune famiglie Manouches da qualche anno vivono su di un
terreno di loro proprietà a Bessancourt. Infatti, hanno comperato dei lotti sui
quali hanno installato i caravan. E' un modo di vita che hanno scelto, nessuno
li obbliga, è un loro diritto. Non chiedono privilegi. Non sono alla mercè delle
istituzioni caritatevoli, che siano cristiane, musulmane, laiche, atee,
governative...
NO, guadagnano la loro vita col sudore della fronte, come
molti dei loro compatrioti, Cosa chiedono? È tanto normale che si hanno
difficoltà ad immaginare che debbano passare per la giustizia!
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LUCE
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RACCOLTA DELL'IMMONDIZIA
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UN AUTOBUS CHE ARRIVI SINO A LI'
A chi verrebbe l'idea che queste tre cose, basiche e
fondamentali, siano rifiutate a dei cittadini sul territorio della Repubblica
francese? E' quindi un caso a Bessancourt. Col pretesto che il terreno di cui
sono proprietari si situa in una zona "verde", questi servizi basici vengono
rifiutati. Tuttavia, su questa famosa "zona verde", sono le stesse persone che,
una volta acquistati i terreni, li hanno sgomberati da alcune tonnellate di
rifiuti accumulati da moltissimo tempo. Così, oggi quello spazio è cambiato,
poiché i proprietari lo mantengono molto accuratamente. E' altrettanto vero che
dall'altra parte del sentiero che borda i terreni sono sepolti, dagli enti
pubblici locali (ecologi? ) rifiuti che debordano dappertutto. Capite così chi è
l'ecologista in quest'affare.
Quindi, cosa per lo meno stupefacente, questi Sinté hanno
vicini che, loro, non hanno gli stessi problemi, mentre si trovano sullo stesso
"bordo verde". "Tanto meglio per i nostri vicini", dicono i nostri cugini sinti;
il problema non è che loro abbiano l'elettricità, o il diritto di costruire
piccoli chalets (conformemente alla legge, non superano i 20 m²), ciò è normale,
il problema è che noi, non abbiamo questi stessi diritti, mentre siamo nella
stessa situazione.
Parteggiamo perfettamente con questo punto di vista. Di conseguenza, le
associazioni "La voix des Rroms", "Femmes rroms, sinté et kalé", "Samudaripen",
assieme al Centro AVER di ricerca e d'azione contro tutte le forme di razzismo,
hanno sostenuto la loro azione. [...] I rappresentanti delle famiglie coinvolte
hanno depositato un reclamo contro ignoti per discriminazione dinanzi al
tribunale di Pontoise. Sfortunatamente, non è il solo caso di discriminazione
che i Rroms, Sinté e Kalé subiscono in Francia, paese, tra l'altro,
dell'uguaglianza. E' triste che nel paese dell'uguaglianza, si debba investire
il giudice per essere considerato uguale al proprio simile. Speriamo che ciò
risolva i problemi dei nostri amici di Bessancourt, ed anche, serva più
globalmente a diminuire le discriminazioni, che siano dirette o indirette, nei
confronti del nostro popolo. Perché, ricordiamo, non ha mai impedito nessuno fra
noi ad essere così francesi, anche quando ciò ha implicato prendere la macchia
durante la Resistenza.
Source:
http://lesrroms.blogg.org