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PATTO DI LEGALITA'
Di Fabrizio (del 17/01/2007 @ 09:38:34, in Regole, visitato 2386 volte)

Ricevo da Dijana Pavlovic

I capifamiglia Rom firmano un “patto di legalità e socialità”, davanti ad alcuni rappresentanti delle Istituzioni milanesi: certo, fanno notizia. Per i politici che l’hanno proposto (applicato anche ai pellerossa nelle riserve indiane) è come dire ai propri elettori "sì, siamo costretti a dare, a questa gente, un posto dove vivere, perchè non possiamo più nasconderci dietro la legge Bossi-Fini e o aver buon gioco con le “espulsioni”. Sono cittadini europei e non possiamo più dire che se ne devono tornare a casa loro, ma noi, comunque, usiamo la linea dura: li trattiamo diversamente da tutti gli altri, li umiliamo, li teniamo sotto controllo."

A questo patto i Rom applaudono e firmano. Certo: non hanno un’alternativa valida. O così o dormire per strada. E poi, la comunità Rom è abituata alla non considerazione, ad essere abbandonata a se stessa, e al minimo cenno di attenzione da parte, di “quelli che contano”, reagiscono comunque positivamente. In realtà, ancora una volta nella Storia, sono stati ufficialmente proclamati tutti, nessuno escluso, asociali e criminali. Ancora una volta nella Storia vince la discriminazione razziale. Ancora una volta si istiga all’odio razziale e si legittimano quelli che bruciano le tende, che buttano “molotov” tra le roulotte. Già, perché il messaggio è questo: se le istituzioni usano la discriminazione e l’umiliazione, puntando il dito contro quelli che ancora non sono criminali ma potrebbero diventarlo, se le amministrazioni usano la violenza, sgomberando i campi senza preavviso, in pieno inverno - perché non dovrebbero farlo dei singoli cittadini?

"Dovete comportarvi bene, perché il primo che picchia, che ruba, che sporca, insomma, il primo che sgarra dal regolamento, viene sbattuto fuori - come abbiamo fatto a Opera!" dice l’assessore ai Servizi Sociali. Fuori? Ci vorrebbe un assessorato in grado di capire l’ovvietà: esiste la Legge italiana che punisce tutti i cittadini che “sgarrano”, quindi non c’è bisogno di un patto speciale per cittadini Rom. Un assessorato che capisse che la criminalità si previene usando la politica sociale, favorendo l’inserimento al lavoro, con la scolarizzazione ecc: insomma, “buon governo”. Un assessorato che capisse che scorciatoie e invenzioni mediatiche come questa, non fanno affermare la Legge, ma fanno prevalere la “legge del più forte”. Non credo che una società civile si possa vantare di un “patto” così.