segnalazione di Marta Rabbiosi <martarab @
libero . it>
oggi su Repubblica:
L'assessore Manca: "L'emergenza umanitaria è da considerarsi finita"
Il Comune: da lunedì stop all'assistenza ai nomadi
La Caritas: dormiranno da noi
Il presidente della Provincia Penati: via i delinquenti ma aiutiamo i
disperati - di ORIANA LISO
quella di Domenica sarà l'ultima notte che i 76 rom sgomberati dal campo nomadi via Capo Rizzuto potranno passare nella sede della protezione
civile di via Barzaghi. A partire da quella data, il Comune si chiamerà fuori dalla gestione diretta dell'emergenza nomadi. A dirlo è
l'assessore alla Sicurezza Guido Manca: «Dopo questa settimana l'emergenza
umanitaria è da considerarsi finita e quindi vanno a cessare le responsabilità dell'amministrazione comunale».
Un annuncio che riapre l'emergenza tamponata provvisoriamente anche grazie alla
Casa della carità, dove i rom vengono ospitati di giorno e da dove, ogni sera, vengono accompagnati in pullman in via Barzaghi. E
proprio dalla struttura di don Colmegna arriva un'altra soluzione tampone, che però rimanda solo di pochi giorni il problema:
«Li terremo a dormire da noi - dice don Massimo Mapelli della Caritas -
perché per strada non li possiamo lasciare. Ma solo nell'attesa che le istituzioni trovino
una soluzione: per far posto a loro abbiamo bloccato gli ingressi, ma settanta posti sono già occupati dai nostri ospiti».
Così, se alla protezione civile di via Barzaghi considerano chiuso il problema, dall'altra parte non si ferma il balletto di responsabilità e
polemiche tra Comune, Provincia e Regione. Palazzo Marino ribadisce un no deciso alla possibilità di aprire altri campi in città e rifiuta
anche l'idea di destinare ai rom il giardino dell'ex psichiatrico Paolo Pini: «Nessuno, nemmeno don Colmegna a cui siamo affezionati può chiedere
a Milano di aprire altre strutture: la mano sul cuore se la mettano ora i sindaci dell'hinterland, Sesto, Rozzano, San Donato». Anche il
prefetto Bruno Ferrante richiama le amministrazioni comunali a un maggior
coinvolgimento su un problema «che non riguarda solo Milano». Il prefetto
auspica anche l'arrivo della Regione al tavolo della sicurezza sui nomadi. Una presenza sempre sollecitata dal presidente della Provincia
Filippo Penati: «I cittadini si aspettano che le istituzioni si mettano
d'accordo per cacciare i delinquenti, aiutare i disperati e sostenere le associazioni che già lo stanno facendo: per questo bisogna rilanciare
l'idea di un piano metropolitano che affronti il problema della presenza dei nomadi sul territorio».
Dal Pirellone arriva un'apertura a partecipare al tavolo tra le istituzioni. Ma la Lega, con l'assessore regionale
Davide Boni, inchioda la maggioranza alla linea dura contro i campi nomadi: ribadisce il no a
qualsiasi finanziamento regionale. Di più, rilancia: «Abroghiamo la legge regionale sui nomadi». Legge che invece per i Ds va ripensata, ma in
tutt'altra direzione. «La Regione stanzi fondi per i Comuni e gli enti che promuovono interventi per l'integrazione e il miglioramento delle
condizioni di vita dei nomadi - dice il segretario milanese Franco Mirabelli
- e si realizzi una consulta regionale con le amministrazioni locali e esperti in materia».
Inoltre sull'inserto che Repubblica pubblica ogni mercoledì con
articoli estratti dal New York Times (non disponibile on-line), oggi c'è un interessante articolo sulla politica rumena a proposito di infanzia dal 1966 ad oggi.