L'associazione "Opera nomadi" in difesa dei sinti
Di Fabrizio (del 10/01/2007 @ 12:17:41, in casa, visitato 1653 volte)
Alle recenti critiche del centro-destra sul progetto del comune di Padova a favore della comunità Sinti, risponde l'associazione Opera nomadi. "Le dichiarazioni della Cdl - commenta Renata Paolucci - devono essere respinte con fermezza e dimostrano la mancanza totale di conoscenza e tutti i pregiudizi che si portano appresso, il centrodestra vuole solo creare dei campi di concentramento". Opera nomadi tiene a precisare le caratteristiche che distinguono la popolazione dei sinti presenti in citta: "Vivono in Italia dal 1400, sono italiani e padovani a tutti gli effetti, la loro principale occupazione, fino a poco tempo fa era il lavoro negli spettacoli viaggianti e nei circhi, spostandosi in stato seminomade solo per brevi periodi". "I loro figli sono regolarmente scolarizzati, gli adulti cercano lavoro e alcuni hanno gia un impiego", prosegue la Paolucci. "La loro richiesta di avere una casa fissa va proprio nella direzione di creare un nuovo percorso di vita autonomo e responsabile all'interno del tessuto urbano e svincolato dalle logiche di assistenza." Dure le accuse rivolte nei confronti del centrodestra, pronto due giorni fa a definire i nomadi persone non normali rispetto ai cittadini padovani. "Non e più possibile ascoltare discorsi del genere, non certo per favorire l'integrazione degli ospiti, ma per mantenere la logica del campo-ghetto". Il progetto del comune di Padova prevede la costruzione di undici casette in muratura per i nuclei di famiglie ora accampati nel campo a ridosso della tangenziale Ovest di Padova. La spesa prevista è di circa 300mila euro, con un contratto di locazione tra il Comune e la comunita sinti per il pagamento e l'utilizzo delle abitazioni. Affitto che sarà detratto dalle famiglie che contribuiranno alla costruzione materiale del nuovo villaggio, spostato di circa cinquecento metri rispetto alla sua attuale posizione in via Tassinari.
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