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Sconfessata da studio Università Verona ripresa da mensile Popoli
postato 17 ore fa da APCOM
Milano, 6 mar. (Apcom) - Gli zingari rubano i bambini: è una frase che si
ripresenta periodicamente, che si ripete sempre uguale negli anni, quasi sempre
in occasione di una campagna politico-mediatica sull'"emergenza nomadi" nel
nostro Paese. Per sfatare questa "leggenda", la Fondazione Migrantes ha
commissionato al Dipartimento di psicologia e antropologia culturale
dell'Università di Verona, sotto la direzione di Leonardo Piasere, una ricerca
dal titolo: "Adozione di minori rom/sinti e sottrazione di minori gagé", di cui
da conto "Popoli", il mensile internazionale dei Gesuiti, nel numero di
marzo.
In un articolo scritto da Sabrina Tosi Cambini, docente di Epistemologia ed
ermeneutica etnografica e di Antropologia culturale all'Università degli studi
di Firenze, si spiega che dei 29 casi di presunti rapimenti di bambini italiani
(i "gagé") da parte di Rom, tra il 1986 e il 2007, presi in esame, gli esiti
degli accertamenti investigativi sono stati sempre negativi. "Il risultato
principale della ricerca è che non esiste nessun caso in cui sia avvenuta una
sottrazione del bambino da parte di rom: si è sempre di fronte a un tentato
rapimento o, meglio, a un racconto di un tentato rapimento" scrive Tosi Cambini,
che sottolinea che "anche laddove si apre un processo, il fatto contestato viene
sempre qualificato come delitto tentato e non commesso, le cui circostanze
aprono a una complessa valutazione dell'esistenza o meno della volontà dolosa".
"Dei 29 casi, solo 6 hanno portato all'apertura del procedimento e dell'azione
penale - continua nel suo articolo la professoressa - e si registrano:
un'archiviazione, una sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste, una
di colpevolezza per tentato sequestro di persona e una di colpevolezza per
tentata sottrazione di persone incapaci; inoltre, vi sono due procedimenti
penali in corso (con richiesta di assoluzione da parte del Pm)".
Sottolineando la responsabilità dei "dei mass media nel generare allarmismo e
confusione" e la presenza di "elementi comuni a tutti i racconti dei tentati
rapimenti", Tosi Cambini sostiene che "lo schema mentale 'gli zingari rubano i
bambini' risulta essere molto più potente di qualsiasi altro", e conclude
affermando che "non dobbiamo scordarci che ci troviamo davanti a persone
appartenenti a gruppi socialmente e giuridicamente deboli: non solo immigrati,
ma soprattutto rom, sempre definiti nei documenti 'nomadi' e definire gli
imputati 'nomadi' sembra di per sé una giustificazione per adottare nei loro
confronti qualsiasi decisione a tutela della collettività".