Per
le vostre feste: |
Il
Racconto di Natale |
Vi
mancano le spiagge assolate? La televisione vi ha rotto? Eccovi
la telenovela pubblicata
ad agosto su Mahalla,
cronache, favole e... un'avventura urbana. |
1
puntata
2
puntata
3
puntata
4
puntata
5
puntata
Qualcosa
da aggiungere?
|
Ad agosto, si sa, a
parte gli sgomberi non succede molto. Così capita che
un
giornale che ha sede da queste
parti, rispolveri un'idea di un anno fa dell'assessore
all'Urbanistica Davide Boni. In
parole povere, vorrebbe sostituire i campi sosta periferici
con parcheggi e giardini.
In mancanza di notizie
interessanti, accontentavi di questa "avventura"
metropolitana.
Dovete sapere, che invece zio
Kalderosh ad agosto è iperattivo: stamattina stava leggendo
quell'articolo con troppa attenzione, per i miei gusti,
almeno. Difatti, subito dopo è sparito, con un'idea
precisa in testa. Ha pensato: visto che in periferia non ci
vogliono, è
la volta buona che mi sistemo in centro. Si è recato
dall'assessore (sempre il Davide Boni) per dirgli che a
lui, Kalderosh, non sarebbe dispiaciuto il Castello Sforzesco:
c'è quel tanto di verde che gli piace, lo spazio per tutta la
famiglia, e guardando i vecchi progetti del 1600, ci sarebbero
anche una stalla e una piccola officina da riadattare. Per
quello, ha aggiunto cercando di farsi amico l'assessore "Nema
problema, fasso mi e non vi costerà niente".
Purtroppo, a sentirsi fare quel
discorso, l'assessore da verde è diventato tutto rosso e ha
chiamato (nel mucchio) i commessi regionali, il direttore del
Giornale e pure Borghezio, che in quei casi non si nega mai.
Poi, dev'essere volata qualche parola di troppo e forse,
qualche grappino - perché poco dopo è partita per le vie di
Milano una manifestazione spontanea contro gli Zingari e
contro la targa che il Comune vorrebbe apporre in memoria di
Craxi. A capo della manifestazione, sottobraccio al nipote (quello
che fa il ministro per la Repubblica Italiana)... zio
Kalderosh, perché se a Craxi (che è morto) gli danno
una targa, lui che è vivo e altrettanto onesto, reclama
almeno una Panda (anche senza targa, dice lui).
Sembra (qui
le testimonianze divergono) che il corteo si sia
interrotto perché, mentre il nipote ministro e l'onorevole Di
Pietro tentavano di spiegare allo zio il significato della
parola "latitante", lui stesse corrompendo alcuni
funzionari della Digos, perché non fermassero onorevole e
ministro per manifestazione non autorizzata.
Morale:
di tutto il gruppo, lo zio è il solo che si è preso i
domiciliari. Se nel frattempo non ha capito cosa significa
"latitante". Comunque, qui al campo ci sono i
carabinieri a tenerlo d'occhio. Sarà per questo motivo, che
Tikla ha deciso di non farsi vivo. Comunque, vi augura
BUONE FERIE!
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Continua,
anche se ferragosto è alle porte, il
corso di giornalismo di Tikla. Che ormai sta diventando
una specie di telenovela.
Aggiornamento: lo zio
Kalderosh non è più agli arresti
domiciliari. Stamattina è sparito!
Prima di affermare che lo zio abbia scoperto il significato
della parola "latitante",
vorrei far presente che assieme a lui è sparita anche una
carabiniera (si dice così?) che lo piantonava. Come spiegavo la
volta scorsa, ad agosto lo zio diventa particolarmente "iperattivo"
e davvero non so come spiegare ai carabinieri rimasti, che forse
non si tratta di rapimento, ma di fuga d'amore, rispettosa della
tradizione.
Prometto che, se non mi viene un esaurimento nervoso, vi terrò
aggiornati.
Quanto a Tikla e al suo corso di giornalismo, mi ha detto che
oggi non aveva notizie da commentare (tranne
questa,
forse), ma se volevo aveva un'altra storia da raccontare.
Tikla dice che la verità
è come una donna, così come è stata fatta. Mettile un po' di
rossetto, un po' di fondotinta, è non è più verità, ma
qualcosa di diverso. L'ho fermato, per paura che si facesse
prendere da qualche discorso antifemminista, ma lui ha
continuato. Se la verità può diventare così facilmente una
bugia, è per un istinto di "comunicare" (ha usato
proprio questa parola) e di sopravvivere. Come ha fatto lui col
diavolo, come facciamo tutti.
TIKLA
IL GUARITORE
"Non riesco a capire" mi
fece un giorno il Diavolo "Come mai sei così scaltro
che riesci ad ingannare anche me e sei sempre così
povero"
"E' che il denaro mi sfugge tra le mani. La vita è dura
e la gente ci caccia da un posto all'altro. Così, quando sono
riuscito a risparmiare qualcosa, dobbiamo ripartire. Finisce
che perdiamo giornate intere a far nulla. I bambini piangono,
mia moglie mi da del buono a nulla..."
Il Diavolo, quel mio caro amico, mi
ascoltava, ma sapevo che il suo ruolo non era di aiutare i
poveracci come me, piuttosto il contrario. Poi, mi fece:
"Ti aiuterò a guadagnare dei
soldi, tanti soldi, se vorrai. Ma dovrai obbedirmi"
"Non dovrò per caso
ammazzare qualcuno?"
"Per quello, basto io. Voglio
solo che tu mi obbedisca ciecamente e senza fare
obiezioni!"
Inutile dire, che mi feci molto
diffidente. Quello continuò. S'informò su mia moglie che
prediceva l'avvenire. Su quanto si poteva guadagnare in questo
modo. Poi arrivò la sua proposta:
"Resta inteso che questa
proposta è solo per te, non per tua moglie. Avrai il dono di
guarire gli ammalati, così guadagnerai abbastanza per vivere
bene. Ma dovrai stare attento. Quando ti chiameranno per
curare qualcuno, io sarò visibile solo a te. Se mi vedrai
accanto alla testa dell'ammalato, sappi che guarirà,
qualunque sia la sua malattia. Se, al contrario, mi vedrai ai
suoi piedi, sappi che quella persona sarà prossima alla
morte. Non dovrai insistere. Accontentati di consolare la
famiglia"
E
secondo voi, ho accettato o no? Mi sa che dovrete aspettare
domani per conoscere il seguito. |
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Non
l'avrei segnalato, se non fossi appena uscito da un post di
Kelebek.
E mi son ricordato di Marcell_o
che vive anche lui le cronache di questi
giorni con un certo disagio.
La Libertà - Piacenza
- edizione
online
Sui fischi a
Tremonti
...Sono gli stessi quotidianamente che si ergono come unici
difensori della tolleranza e della democrazia, quelli che
dimostrano sdegno e condannano i modi della Lega al Parlamento
Europeo di rappresentare il malcontento degli Italiani sull'euro
(mentre gli stanno bene gli insulti a Berlusconi nello stesso
Parlamento), quelli che accettano l'aumento delle tasse solo
quando comanda Prodi o D'Alema, (perché se lo fanno è a fin di
bene), quelli che vogliono far votare gli extracomunitari,
quelli che giustificano l'eliminazione dei crocefissi nelle
scuole, che sono a favore delle moschee per i musulmani, dei
campi nomadi attrezzati e case per gli zingari, quelli che
chiedono il ritiro delle forze di pace italiane all'estero e che
difenderebbero la democrazia contro i terroristi internazionali
e i dittatori, con le manifestazioni e i cori della pace,
spinello e aborto liberi. [...]
Fosse il solito blogger
d'assalto e anonimo, sarebbe la norma. Ma confesso che mi
stupisco quando questi pensieri li trovo su un giornale
(beninteso, che non sia Libero o La Padania). Forse perché mi
illudo ancora che un giornale dovrebbe anche riflettere ed
analizzare, e non soltanto sfogare i propri mal di pancia... Non
contesto, sia chiaro, il fatto che l'articolista fosse contrario
ai fischi a Tremonti, ma che se anch'io estremizzassi il
ragionamento (come fa lui), mi farei l'opinione che chi
fischiava Tremonti lo faceva per chiedere il voto agli
extracomunitari o le case agli "zingari"... o magari
non vogliono il crocefisso nella scuola. Sui motivi (giusti o
sbagliati) di quei fischi, non ho letto una riga.
Credo che molto più dei
fischi a Tremonti, sia questo l'esempio di come (con una
confusione immane) ogni confronto o polemica finisca per
diventare "scontro di civiltà": o noi o loro. Noto
anche come extracomunitari e Zingari, che con questa storia per
una volta non c'entrano niente, vengono usati come il necessario
prezzemolo per spaventare il lettore. Trasformandoli da persone
in carne e ossa (con pensieri e bisogni propri) ad oggetti: fate
caso a quante volte nelle cronache "si parla" di loro
(di solito in maniera negativa) e a quante volte "vengano
fatti parlare".
Rendere l'altro un alieno:
ecco l'altro aspetto dello "scontro di civiltà".
Tornando alla telenovela:
Buone notizie: stamattina è
arrivata una cartolina da zio
Kalderosh. E' finito sulle Alpi
svizzere (vedi sotto) e si sta rimpinzando di pasticcio
di capriolo!
CIAO!!!
Un caro saluto dallo zio (e dalla NEO zia)
Xavier, suo nipote, ha
portato la cartolina dai carabinieri, per rassicurarli sulla
salute della loro collega. Non ho capito il perché, ma l'hanno
trattenuto per accertamenti. Per fortuna, avevamo già tolto il
francobollo dalla cartolina.
PS: Tikla
il guaritore continua domani, così
pian piano arriveremo al ferragosto |
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Eh
sì, brava gente, anche questa volta il Diavolo mi aveva fatto
una proposta dove non avevo niente da perdere, se non
dimenticare per un po' la fame e la miseria.
Andai nella piazza del paese e mi misi
a gridare:
"Gente, ascoltatemi. Non
dovete più aver paura della morte e delle malattie. Ci sono
io, Tikla, che vi guarisce con lo sguardo. Forza, fatevi
avanti"
Il primo fu un uomo che aveva la moglie
che da tempo era stesa a letto. Gli chiesi di portarmi nella
stanza. La donna aveva gli occhi chiusi. Ma il Diavolo, visibile
soltanto da me, si era posto alla cima del letto. Sorrisi a
quell'uomo.
"Non temere, tua moglie dorme
ma presto si alzerà e sarà guarita completamente"
Difatti, improvvisamente come si era
ammalata, la donna l'indomani si alzò dal letto, perfettamente
in salute. La mia fama, si sparse ben presto nei dintorni, io al
solito entravo in casa e guardavo dove si era messo il Diavolo.
Che,devo dirlo, fu di parola e non mi fece mai scherzi. Così,
cominciarono anche a litigarsi la mia presenza e ne approfittai
per farmi ben pagare. Certo, qualche volta, il Diavolo si
metteva ai piedi del letto, e allora dovevo dire che purtroppo
non c'era niente da fare.
Ma, amici miei, dovete sapere che anche
se il Diavolo era stato corretto e generoso nei miei confronti,
mi stava lo stesso preparando una sorpresa. Lui, conosce bene
noi uomini, con le nostre passioni e le nostre debolezze.
Proprio nel momento che la mia fama era al massimo, giunse anche
al re notizia delle mie capacità. In qualsiasi altro momento,
mi avrebbe fatto arrestare con l'accusa di stregoneria, ma non
se sua figlia era gravemente malata,e nessun dottore era
riuscito a curarla.
La figlia del re, era la più bella
ragazza che avessi mai visto.Mi ricordo ancora come se fosse
oggi, che mi incantai a guardare quella grazia e quella
delicatezza reali. E mi ricordo, la disperazione che mi prese,
quando vidi una figura conosciuta, ma visibile solo a me... ai
piedi del letto. Il Diavolo aveva deciso che la principessina
sarebbe morta.
Niente, ogni volta che
ci penso mi commuovo ancora. Non me la sento più di continuare.
Portate pazienza alla prossima puntata. |
Nel
frattempo:
Aggiornamenti da zio
Kalderosh
|
Ciao
nipoti e ciao kumpanja tutta! Qui in Svizzera è tutto
pulito e ordinato,che sembra di essere al campo del
Poderaccio. Fa un po' freschino la sera, ma vi
assicuro che NEMA PROBLEMA
Vi
piace la foto? E' la zietta vostra davanti al nostro
chalet. Purtroppo, le montagne son venute male male.
Dev'essere colpa della slikka.
Kako
Kalderosh
PS:
ho sentito di Xavier
e non vorrei che facesse altri
guai. Quindi, stavolta il francobollo lo tengo io!!
Comunque, torniamo presto, che la zietta vuole
presentarmi ai genitori, sono carabinieri loro pure...
SPEREM!
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Stanotte,
dopo l'Enrico Toti, un altro sommergibile ha fatto capolino
a Milano.
Risalendo la Martesana, riportava zio Kalderosh e zia
carabiniera in Mahalla per festeggiare assieme il Ferragosto (nella
foto, mentre passano nei pressi del ponte di piazza Costantino).
Per festeggiare, Lijubisa
ha regalato allo zio la Panda
che gli piaceva tanto (quella senza
targa), prontamente riverniciata di blu scuro in onore della neo
zia. Orso Izmir ha scritto CARAMBA su una
fiancata e CHE SORPRESA su quell'altra.
La neo zia appare in po'
sorpresa per l'accoglienza e il clima generale... ma mai quanto Xavier:
liberato a furor di popolo
perché innocente, voleva festeggiare fuggendo anche lui, per la
precisione con Lizabietha (chiamata così per la somiglianza con
la Canalis). Nella confusione della festa, è stata rapito dalla
sorella di Lizabietha (che invece sembra sputata l'onorevole La
Russa).
Tikla,
dopo aver baciato zio e zia, si è asciugato le lacrime e ha
voluto raccontarci la
fine della sua storia:
Per la prima volta da
quando ero diventato guaritore, ebbi voglia di piangere.Curioso
di sapere il mio verdetto, il re domandò semplicemente, ma con
un po' di angoscia:
"Allora?"
Alzai su di lui gli occhi
velati di lacrime e dichiarai con tono rassicurante:
"Non è
niente!" e poi voltandomi verso il Diavolo che solo io
potevo vedere, gli sussurrai: "Oggi farò di testa
mia!"
MI rigirai verso il re e
lo consigliai:
"Fate
semplicemente cambiare l'orientamento del letto: mettete la
testa al posto dei piedi e i piedi al posto della testa!"
Così,
tutto riprende il suo verso nella Mahalla. Rimane Lizabietha,
che piange sconsolata e forse sarà il caso che qualcuno vada a
consolarla
Il
dovere mi chiama, ma prima o poi tornerò. Buon Ferragosto se
non ci sentiamo prima |
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