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Mio
padre non voleva fare il militare: nel 38
non si presentò alla chiamata di leva. Vennero
dei gentili carabinieri ad accompagnarlo in
caserma e fece la conoscenza con le Forze Armate
in una cella del castello di Pavia. |
Mediterraneo
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Passano due anni, termina
la leva e Dino Casavola torna a casa. LItalia
dichiara guerra alla Francia. Il tempo di
riprendere la sacca militare e raggiunge il col
di Tenda. Tutto tranquillo o quasi: la Francia,
allo stremo per linvasione tedesca, firma larmistizio
dopo pochi giorni (non prima di aver bombardato
dal mare la città di Genova).
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Forse, avrà pensato mio
padre tornando a casa, la guerra non era così
brutta
e arriva una nuova chiamata: ci si
imbarca a Brindisi per raggiungere lAlbania.
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DallAlbania, gli
italiani volevano spezzare le reni alla
Grecia, i greci non erano della stessa
opinione e ce lo stavano spiegando anche
troppo chiaramente.
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Linverno
albanese rimarrà un ricordo costante per mio
padre, che odierà gelo e neve per il resto della
vita. Intanto la guerra continua, con la
primavera arrivano i tedeschi, e finalmente anche
gli italiani entrano in Grecia. |
Arriva anche il settembre
43: larmistizio. I reparti italiani
ricevono notizie contraddittorie, e in qualche
maniera anche allinterno della Grecia
arrivano voci su Cefalonia e i massacri tedeschi.
Cosa successe a quel gruppo di soldati italiani
non lo so, ma Dino Casavola fece in tempo a
raggiungere la montagna, finendo con i partigiani.
Imparò il greco.
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Nel frattempo in Grecia
sbarcano gli inglesi e i tedeschi si ritirano. I
partigiani greci e i soldati inglesi
troveranno anche il tempo per spararsi tra loro
per decidere chi avrebbe comandato in Grecia
negli anni a venire. Mio
padre si ritrova prigioniero degli inglesi.
Comincia una nuova avventura: a piedi
dalla
Grecia allEgitto, lungo tutta la sponda
orientale del Mediterraneo. Lelmetto
degli inglesi, il più scomodo che abbia mai
indossato
mi dirà.
In Turchia vide come i
superiori trattavano le loro truppe (e ringraziò
di non aver dovuto fare lì il militare).
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Si
cercano delle navi per scappare, e quella
precedente è stata silurata. Forse
questa sarà più fortunata
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Campo di prigionia
Egitto: ci rimase più del previsto e
riportò in Italia unabbronzatura che
resisterà per il resto dei suoi anni....
altro ricordo che durerà un po' di anni: la
malaria. Non cera molto da fare: imparò
un po dinglese e la Divina
Commedia a memoria (lunico libro a sua
disposizione)
Finalmente il 25
aprile! La guerra è finita e piano piano
ritornano in Italia i soldati fatti
prigionieri (qualcuno no, ma questa è unaltra
storia). Gli inglesi se la prendono comoda
con i rimpatri e in quel campo di prigionia
in Egitto scoppia una rivolta. Responsabili e
presunti tali (lui è nel gruppo) saranno tra
gli ultimi a rientrare, nel 1946.
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Ecco la storia di un
uomo che non voleva fare il militare e se ne
fece otto anni, come soldato, come partigiano
e infine come prigioniero, uscendone vivo.
Quando ero ragazzo,
avrei voluto parlare con lui di come furono
quegli anni. Ma quasi tutte le volte la
risposta era la stessa: Non è stato
divertente, non ho molta voglia di parlarne.
Così è nata questa
ricostruzione, reale o forse immaginaria,
raccogliendo frammenti di discorsi e
reticenze.
Che dire ancora? A 77
anni passati, anche Dino Casavola smise col
lavoro. Ero contento, perché finalmente
avrebbe potuto godersi il riposo, la calma, i
nipoti. Neanche sei mesi dopo, una malattia
lo portava via nel giro di un mese. Era il 4
luglio 1998.
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Dino
Casavola
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