Brutto come la fame, ecco
come attaccare bottone con un Rom rumeno . Da
Roma_Francais
(Crédits photo: Marianne Rigaux)
Lesinrocks.com Banel Nicolita, il Rom del calcio francese
Insultato quanto acclamato in Romania, Banel Nicolita tenta di integrarsi
in Francia, nel suo club del Saint-Etienne.
Un Rom benvenuto in Francia? La stampa inglese non si lascia ingannare. "Il
Saint-Etienne compra un gitano allorché la Francia li paga per andare via."
E' il titolo del quotidiano The Guardian in seguito al trasferimento
del calciatore Banel Nicolita, che ha firmato per tre anni all'Asse, il 31
agosto, lasciando lo "Steaua Bucarest" dopo sei stagioni.
Segno particolare: è l'unico giocatore rom a giocare nella selezione della
nazionale rumena. Un "exploit" in un paese in cui i rom sono molto discriminati.
"Banel è un'eccezione. Può darsi che possa cambiare l'immagine dei rom in
Francia e in Romania" auspica Valeriu, il suo uomo di fiducia. Un augurio
pio, soprattutto quando un ministro della Repubblica non cessa di puntare alla
"delinquenza rumena".
Durante l'allenamento, il rumeno salta su ogni palla, sotto l'occhio attento di
Valeriu, che funge anche da interprete, da agente, da guardia del corpo e da
coinquilino. "Resterò con lui i primi tempi. Non è facile integrarsi senza
parlare francese". Nicolita sorride molto ma non è chiacchierone. Abbrevia
l'intervista dicendo che "è molto contento di stare qui". La sua famiglia
– sei fratelli e sorelle – è "molto orgogliosa" di lui, dal suo villaggio
di Faurei (duemila anime). Trova Saint-Etienne "molto calma".
"Non ama parlare delle sue origini"
La situazione dei rom in Francia? Il giocatore elude la questione. Avrà forse
ricevuto istruzioni di bypassare l'argomento? Valeriu interviene: "non ama
parlare delle sue origini". Al comune di Saint-Etienne l'argomento viene
evitato: questione sensibile. Dall'estate, la municipalità socialista ha fatto
espellere diversi occupanti di "squat" (alloggi occupati ndr.) e,
regolarmente, militanti e rom si riuniscono sulle gradinate del comune per
esigere nuovi alloggi. "Ovviamente quando si riesce nel mondo dello sport, si
è subito accolti meglio." nota, amareggiata Anne Sara dell'associazione
Solidarietà Rom di Saint-Etienne.
La storia di Banel Nicolita è infatti quella di un'ascensione fulminea. Nel 2008
all'età di 26 anni incarna la migliore speranza del calcio rumeno. Deve
aspettare tre anni prima di potere essere comprato dall'Asse per soli 700.000
euro. Guadagnerà 35.000 euro al mese, cioè il doppio che con il Steaua, ma meno
dello stipendio medio di un giocatore di serie A. Come Thierry Henry prima di
lui, Banel Nicolita è stato nominato ambasciatore contro il razzismo, dalla
FIFA. Un titolo simbolico, ma non veramente invidiabile, poiché riservato ai
giocatori maggiormente insultati durante la loro carriera.
"Il giorno in cui ha ricevuto la fascia dal capitano dello Steaua, fu per
costui uno smacco: la fascia a un rom! Era inconcepibile per alcuni!"
Ricorda il giornalista che lo seguiva all'epoca.
Idem, anche peggio il giorno in cui segnò contro il suo campo, facendo vincere
il Real Madrid. Ogni volta Nicolita ha molto fair-play e fa buon viso a cattivo
gioco. Perfino quando, dalle tribune dello stadio Ghencea di Bucarest salgono
dei "Zingaro! Zingaro!" -insulto supremo da quelle parti. Paradossalmente
sarebbe anche il rom più popolare della Romania, abbondantemente acclamato dalla
stampa locale. "E' molto amato da tutti" assicura Valeriu. La sua
prossima sfida: diventare il rom più amato di Francia.
Marianne Rigaux